Legge elettorale dell’Umbria, ricorso al tribunale civile del Comitato per la democrazia, Scelta Civica, M5S, Altra Umbria. C’è l’incognita dei tempi

Il ricorso contro la legge regionale elettorale dell’Umbria, è arrivato. Il Comitato per la democrazia in Umbria, che riunisce Radicali, Scelta civica, Alternativa Riformista e Sinistra Capitalista, insieme a Movimento 5 Stelle, Altra Umbria e Progetto Terni impugneranno la legge davanti al Tribunale civile. Lo hanno annunciato questa mattina durante una conferenza stampa che si è tenuta all’hotel “La Rosetta” di Perugia. Il ricorso, ai sensi dell’articolo 702 del codice di procedura civile, è predisposto dagli avvocati Felice Besostri, colui che ha mandato in soffitta il “Porcellum, Michele Ricciardi e Giuseppe Pennino, quest’ultimi del foro del capoluogo umbro, potrà essere sottoscritto anche dalla cittadinanza, senza oneri economici, presso gli studi dei due legali perugini.

Il Comitato punta alla fissazione di un’udienza entro 60 giorni, rispetto alla quale il Consiglio regionale avrebbe 30 giorni per costituirsi in giudizio e formulare le controdeduzioni. Non è esclusa una sospensione del giudizio con una richiesta di pronunciamento da parte della Corte Costituzionale. I tempi si allungherebbero di gran lunga.

“Scelta Civica fa parte della maggioranza – ha sottolineato la deputata Adriana Galgano – ma questo non significa fare i servi sciocchi specie quando il Pd si contraddice in modo così smaccato. Quello che noi contestiamo – ha detto Galgano – è la non rispondenza della legge elettorale umbra a quanto disposto dagli articoli 48 e 3 della Costituzione che prevedono l’uguaglianza del voto e dei cittadini di fronte alla legge: non ci sono elettori di serie A e B a seconda che votino per il Parlamento o per i consigli regionali”.

Il deputato del M5S Filippo Gallinella ha detto che “L’Umbricellum è un testo cucito su misura per il Pd, che uccide la rappresentanza politica territoriale. Continuare a trincerarsi dietro una formale e sterile differenza tra legge elettorale nazionale e regionali è una vergogna. Visto che il governo – ha chiuso il parlamentare – non ha coraggio e responsabilità per impugnare l’Umbricellum, sarà una sentenza della magistratura a colmare il vuoto politico”.

Era presente alla conferenza stampa anche la capogruppo dell’Udc in Regione, Sandra Monacelli che, dopo aver ricordato di non aver votato il testo in consiglio, ha illustrato l’interpellanza presentata dal presidente della commissione bicamerale per gli Affari regionali, D’Alia nella quale si rinnova, al Governo, la richiesta di impugnare la legge umbra.

“Non si possono cambiare le regole del gioco in corsa – ha detto Monacelli – per garantirsi la vittoria: così si trucca la partita e questo è quello che è accaduto in Umbria. Dobbiamo lavorare per promuovere un’uniformità delle leggi elettorali regionali per evitare che ogni ente si cucia il vestito su misura e l’indignazione per dire basta deve partire dal basso. Per questo – ha concluso l’esponente dell’Udc – aderiamo con convinzione alla battaglia portata avanti dal Comitato”.

 

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