Legge elettorale: l’opposizione abbandona i lavori, la commissione vota gli emendamenti della maggioranza

La legge elettorale prosegue il suo iter in Commissione statuto ma i lavori procedono a ranghi ridotti: il centrodestra e il consigliere del gruppo Misto-Comunista Umbro, Orfeo Goracci, non partecipano alla riunione. Un blocco l’opposizione diserta i lavori. Il capogruppo regionale di Forza Italia, Raffaele Nevi che spiega questa decisione con la motivazione che i “modi procedurali scelti dalla maggioranza di questo organismo, impegnato nell’elaborazione della legge elettorale, non sono consoni al livello politico e istituzionale che la definizione di regole di democrazia fondamentali come quelle elettorali richiedono”.

Secondo Nevi, “la maggioranza considera la Commissione Statuto il luogo di ratifica di scelte fatte nelle stanze dei partiti di centro sinistra, che rispondono solo a becere logiche di convenienza elettorale. E questo è inaccettabile”.

I lavori sono quindi proseguiti solo i quattro commissari presenti, Smacchi (PD), Buconi (Psi), Stufara (Prc-Fds) e Brutti (Idv) hanno proceduto all’esame degli emendamenti alle norme vigenti (legge regionale “2/2010” e “108/’68”).

Approvati (all’unanimità) adeguamenti tecnici e aggiornamenti, tra i quali: un riferimento normativo alla circoscrizione regionale unica (composizione e modalità di elezione dell’Assemblea legislativa-proposto da Smacchi); la rappresentanza regionale dei consiglieri senza obbligo di vincolo di mandato (proposto da Stufara).

Sulla questione doppia preferenza di genere è stato approvato un emendamento di Smacchi (con il sì di Buconi e Smacchi, e l’astensione di Brutti e Stufara), bocciato invece il sub-emendamento di Stufara (voto favorevole di Stufara e Brutti, astenuti Smacchi e Buconi) che proponeva possibilità di esprimere fino a tre preferenze, sempre con l’obbligo dell’indicazione di almeno una di genere diverso.

Bocciato anche un altro emendamento di Stufara (con il no di Buconi e Smacchi, il sì Stufara e l’astensione di Brutti) sul riparto dei seggi nella circoscrizione regionale per il quale si prevedeva l’utilizzo del metodo “Hare”, cioè del proporzionale “puro” senza premio di maggioranza.

Approvata invece la proposta Smacchi la quale stabilisce che i venti consiglieri regionali sono eletti con criterio proporzionale, ma alle “liste non collegate al candidato presidente proclamato eletto sono in ogni caso riservati almeno sette seggi”.

Sulla raccolta delle firme per la presentazione delle candidature, infine, la Commissione ha approvato (con il sì di Smacchi e Buconi, e l’astensione di Brutti e Stufara) l’emendamento firmato da Smacchi che prevede la sottoscrizione delle liste da un numero di cittadini compreso tra un minimo di 1500 e un massimo di duemila, ma in sede di prima applicazione (cioè nella prima tornata elettorale dopo l’entrata in vigore) il numero di esse è dimezzato. E in tema di raccolta di firme sono stati bocciati gli emendamenti Stufara (che prevedeva un minimo di 500 e un massimo di 750) e Brutti (minimo 700 e massimo 1400) anch’essi dimezzati in sede di prima applicazione.

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