A lezione da monsignor Bromuri: “Ritornare alla politica, la più alta forma di carità”

“La Carità non è pura filantropia e non deve essere ridotta a puro funzionalismo burocratico e gli operatori Caritas sono messaggeri del popolo di Dio. Lavare i piedi ad una persona in difficoltà non è solo un fatto, ma è un messaggio che va comunicato con gioia. La Carità è dentro il progetto della conversione pastorale missionaria improrogabile. Qualcuno teme la “nuova evangelizzazione”, perché vista come nuova colonizzazione cristiana dell’Occidente. Oggi i cristiani hanno meno disponibilità a donare i loro beni, di metterli in comune, perché nell’uomo prevale l’egoismo ed anche se si fanno opere buone i cristiani non si amano. Oggi più che mai deve essere riscoperta la “dimensione sociale” della Carità, quindi della Giustizia, che giunge alla Politica”.

Concetti che sono stati al centro della “lezione” di monsignor Elio Bromuri, vicario episcopale per la cultura, sulla Carità contenuta nell’esortazione apostolica Evangelii gaudium di papa Francesco.

La “lezione”, tenuta ieri alla “Scuola Animatori della Carità” della Caritas diocesana presso il “Villaggio della Carità” in Perugia, era rivolta agli operatori e volontari delle Caritas parrocchiali.

E’ stata anche un’occasione di approfondimento teologico-pastorale della stessa Evangelii gaudium. monsignor Bromuri, raffinato teologo, che più di quaranta anni fa realizzò con un gruppo di laici la prima opera di carità della Chiesa perugina, tutt’oggi funzionante, l’Ostello-Centro internazionale di accoglienza, ha parlato dell’esortazione apostolica di papa Francesco in cui emerge che “l’atto più importante che esprime la Carità della Chiesa è l’evangelizzazione. Oggi il mondo ha bisogno della salvezza che viene data da Cristo e invita tutta la Chiesa alla conversione pastorale missionaria improrogabile. Questo per dare gioia al mondo che attende un messaggio di salvezza, di liberazione, di speranza di fronte a tante difficoltà e ad orizzonti bui per dare fiducia, perché il Signore vince”.

Nell’annunciare e nel mettere in pratica con gioia la Parola di Dio e “non come un’imposizione di regole rigorose ed ossessive – ha detto mons. Bromuri –, dobbiamo essere coerenti nel mostrare il volto caritatevole, amoroso e gioioso della Chiesa in coerenza con il volto del nostro Gesù Cristo Salvatore morto e risorto, fonte di speranza per tutti”.

Riportare al centro la Carità come antidoto alle minacce dell’Isis e alle esperienze della “finanza creativa”

“Comunicare la Carità è necessario – ha evidenziato il sacerdote –, perché oggi vige il mondo dell’individualismo, del nichilismo, dell’arroganza del più forte. Oggi è necessario riportare al centro la Carità, ma non nel senso dell’elemosina data al poveretto, ma nel senso di una comunione tra le persone nel rispetto, nella dignità e nella libertà in un progetto comune di sviluppo della comunità umana. Altrimenti si cade sotto le minacce dell’Isis e si va dietro alle esperienze della “finanza creativa”, che porta alla distruzione di patrimoni e all’impoverimento dei piccoli risparmiatori. Ci sono tante vicende negative che si possono risolvere soltanto se c’è un soprassalto di amore, di voglia di vivere e di aiutarsi a vicenda, in comunione come papa Francesco sta cercando di fare”.

Ritornare alla Politica, “la più alta forma di Carità”

Ricordando l’espressione di papa Paolo VI, “la Politica è la più alta forma di Carità”, monsignor Bromuri ha evidenziato come “la prima Carità è quella culturale, di diffondere le idee e questo vale anche per la Politica. Quindi, fare in modo che la Politica sia al servizio dell’uomo e non uno strumento per sfruttare le persone, ingannarle, o per fare delle ideologie di partito, o una sindacalizzazione aggressiva per quelli che hanno un lavoro dimenticando tutti coloro che non ce l’hanno. La Politica deve essere risanata. Mancano nel mondo cristiano persone che si dedicano appassionatamente e con professionalità a questo tema. C’è anche una deriva alienante in alcune persone che si dedicano al ritualismo, dimenticando la dimensione caritatevole e sociale dell’impegno cristiano in Politica”.

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