L’Umbria riparte dai Festival, a Roma la presentazione

Si è aperta con un pensiero dedicato al presidente onorario della Fondazione Festival dei due Mondi Spoleto, Carla Fendi, la presentazione dei Festival in Umbria che si è tenuta, oggi, al museo Maxxi di Roma, a cui hanno partecipato il vice presidente della Giunta regionale e assessore al turismo, Fabio Paparelli, l’assessore alla cultura, Fernanda Cecchini, e in rappresentanza dei diversi Festival umbri, Giuliano Giubilei (Festival delle Nazioni), Renzo Arbore (Umbria Jazz), Eugenio Guarducci (Todi festival), Anna Calabro (Sagra Musicale Umbra) e Giorgio Ferrara (Festival di Spoleto). Presente la vicepresidente della Camera, Marina Sereni.

“É morta una delle più forti e grandi nostre alleate – ha detto il direttore del Festival dei Due Mondi, Giorgio Ferrara – ma soprattutto, una grande donna e una mecenate straordinaria. In lei c’era un’attenzione particolare per tutte le iniziative che promuoveva ed appoggiava ed era completamente coinvolta in questa straordinaria opera di mecenatismo”. Al ricordo di Ferrara è seguito un minuto di silenzio per poi entrare nel vivo della presentazione dopo aver visto il video “Scoprendo l’Umbria”.

“L’Umbria è una regione accogliente e autentica – ha detto il vice presidente della Giunta regionale dell’Umbria e assessore al turismo Fabio Paparelli dopo aver ringraziato i direttori artistici e gli organizzatori dei Festivals per il loro appassionato lavoro – Un po’ come i suoi Festival è una terra che sa emozionare attraverso l’esperienza della bellezza ed è il luogo ideale per vivere emozioni profonde e per custodire i ricordi più intimi e speciali in un contesto accogliente e riservato e, al contempo, caldo e familiare. In Umbria – ha aggiunto il vicepresidente – è davvero possibile condividere momenti indimenticabili, immersi in un paesaggio ricco di cultura e spiritualità, impreziosito da una straordinaria ricchezza e una qualità enogastronomica in cui spiccano prodotti di eccellenza. Nel caleidoscopio di eventi presentati oggi si celebra l’arte a tutto tondo, attraverso diversi linguaggi espressivi dove i Festival sono anche straordinari strumenti di promozione culturale e turistica che riescono a muovere importanti flussi divenuti fondamentali per il nostro tessuto economico. Sono quindi un bene da preservare e custodire nel tempo – ha proseguito- Alle istituzioni pubbliche e private spetta il compito di valorizzare queste eccellenze umbre con l’obiettivo di far emergere un profilo chiaro e riconoscibile di cosa è la ‘destinazione Umbria’, ovvero un luogo unico e speciale, in grado di esprimere valenze e situazioni non altrimenti riscontrabili in altri luoghi.

“Il ventaglio di proposte artistiche che presentiamo oggi rappresenta un ulteriore tassello di quel patrimonio culturale che è uno dei tratti distintivi dell’Umbria”- ha detto l’assessore regionale ai grandi eventi, Fernanda Cecchini – Un patrimonio – ha proseguito – che rappresenta una delle ricchezza che l’Umbria offre, senza riserve, a quanti vogliono scoprirla, grazie a quella capacità di accogliere e condividere che è propria del carattere della nostra gente. Alle bellezze paesaggistiche e naturalistiche presenti sul territorio, alle straordinarie bellezze architettoniche e culturali, alla spettacolarità dei suoi centri storici, l’Umbria offre infatti al visitatore anche un ricco ‘carnet’ di appuntamenti di elevata qualità artistica: dalla danza, al teatro, alla musica, di cui i Festival presentati oggi rappresentano l’eccellenza. È in questa capacità della regione di mantenere stretto il legamene con la propria storia e le proprie radici e nello stesso tempo di aprirsi, attraverso l’arte dello spettacolo, al mondo intero che sta la specificità di questa terra. I Festival dell’Umbria, queste cinque perle, – ha concluso Cecchini – sono tutte manifestazioni di lunga e prestigiosa tradizione che hanno saputo innovarsi e che costellano l’estate in Umbria. Si tratta di eventi che attraggono, per la qualità delle proposte, un pubblico variegato ed internazionale e sono certamente un fattore di crescita e sviluppo per l’intera regione insieme ai beni museali perfettamente fruibili e aperti ai visitatori. In proposito voglio ricordare là Museo Card che a Spoleto permetterà di seguire i festival abbinando anche la visita ai tesori nascosti della Valnerina”.

I festival: “Il Festival di Spoleto si svolge quest’anno dal 30 giugno al 16 luglio, 17 giorni di grande spettacolo, con 90 titoli e 174 aperture di sipario: opera, musica, danza, teatro, numerosi eventi speciali e mostre d’arte. Storico luogo di incontro tra culture diverse, offre una vetrina d’eccellenza ai grandi artisti e a quelli emergenti ed è promotore ogni anno di nuove creazioni. Negli ultimi anni il Festival è cresciuto come è cresciuto il suo pubblico che ha contato, nel 2016, 80.000 presenze. I suoi confini si sono sempre di più aperti con spettacoli da tutto il mondo. In occasione della 60a edizione del Festival, fondato nel 1958 da Gian Carlo Menotti, molte manifestazioni sono dedicate a questo anniversario. Avremmo voluto essere ancor più celebrativi, ma la “natura maligna” che ha colpito il centro Italia ci ha indotto a dedicare più attenzione alle gravi problematiche del territorio con una serie di iniziative. Il Festival ha commissionato a Silvia Colasanti un Requiem che risuonerà in Piazza Duomo per onorare le vittime del sisma e dare un segnale di speranza ai vivi.

Fra gli highlights: l’opera inaugurale, il Don Giovanni di Mozart, di cui ho curato io stesso la regia, direttore James Conlon, scenografia di Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo; il Concerto finale diretto da Riccardo Muti; Robert Wilson con gli allievi dell’Accademia d’Arte Drammatica Silvio d’Amico in Hamletmachine di Müller; Rimas Tuminas con Oedipus Rex; due spettacoli dalla Cina, Aveva due pistole con gli occhi bianchi e neri di Dario Fo, regia di Meng Jinghui, e gli 11Worriors di Jackie Chan; Roberto Bolle, Eleonora Abbagnato, la compagnia Grupo Corpo dal Brasile; Emma Dante con La scortecata; tre pièce teatrali di autori italiani cult quali Ruccello, Saviano e Massini; Adriana Asti in Memorie di Adriana; ricci/forte con TroilusvsCressida; i concerti di Fiorella Mannoia e di Henrik Schwarz; inoltre saranno con noi, con spettacoli di “giornalismo teatrale” e incontri, molti giornalisti, fra i quali Corrado Augias, Paolo Mieli, Mario Calabresi, Ernesto Galli della Loggia, Federico Rampini, Michele Serra, Leonetta Bentivoglio, Natalia Aspesi, Tommaso Cerno, Claudia Arletti, Francesco Merlo.”

“Il Festival delle Nazioni (29 agosto/9 settembre) quest’anno celebra la sua cinquantesima edizione – ha ricordato il presidente del Festival delle Nazioni, Giuliano Giubilei. Un compleanno che per tutti noi che lavoriamo per questa manifestazione, ma io credo anche per il pubblico e per la città, rappresenta un’occasione davvero speciale. Anche la scelta della Nazione ospite enfatizza questo anniversario, non solo perché la Germania è tra i Paesi che hanno dato di più alla musica, ma perché con la Germania si completa una programmazione triennale che ha visto il tema della Grande Guerra al centro di eventi artistici e di riflessioni culturali particolarmente coinvolgenti. Si conferma la qualità artistica del programma: basta citare il Quartetto e l’Orchestra da camera dei Berliner Philharmoniker, la partecipazione di personalità dall’alto profilo artistico come Ute Lemper e il ritorno di Michael Nyman e della sua orchestra, che riscosse un grande successo nel 2013. Il cinquantesimo compleanno del Festival coincide anche con altre speciali ricorrenze: dopo il centenario di Burri nel 2015, quest’anno festeggeremo il settantesimo compleanno di un altro illustre tifernate – in questo caso di adozione, ma non per questo meno amato – come Salvatore Sciarrino, cui dedicheremo un concerto nelle stesse sale degli Ex Seccatoi del tabacco che l’anno scorso ospitarono il suo omaggio a Burri. Compiere cinquant’anni – ha concluso – ci stimola a proseguire su questa strada tracciata e a proiettarci con fiducia nel futuro delle prossime edizioni”.

Per il Direttore artistico del Todi festival (23 agosto 3 settembre) Eugenio Guarducci “il Todi Festival, con questa edizione, vuole dare una accelerazione su tre direzioni con molte proposte e in diversi luoghi: la prima riguarda un’attenta riflessione sul teatro contemporaneo e di ricerca attraverso la creazione di un propria e vera sezione alla quale abbiamo dato il nome di Todi Off. La seconda, invece, punta ad un maggior coinvolgimento dei protagonisti della produzione culturale umbra che si mescolano armonicamente alle importanti presenze nazionali ed internazionali. Infine, il terzo fronte – ha aggiunto – riguarda il dialogo, sempre più ritmico, con il tessuto socio culturale della città e del suo territorio circostante, attraverso un approfondimento dell’uso di spazi alternativi, e con un ottimo connubio con la cultura materiale che questo territorio sa esprimere attraverso le proprie produzione agroalimentari”.

“Se Benjamin Britten definiva la musica come un triangolo costituito da compositore, esecutore e ascoltatore, per la Sagra Musicale Umbra (7/17 settembre) dovremo aggiungere un altro lato: quello del luogo. Lo sforzo della Sagra Musicale Umbra – ha detto la presidente Fondazione Perugia Musica Classica, Anna Calabro – anche quest’anno è quello di coniugare la Musica dello Spirito con le meraviglie artistiche dell’Umbria: Perugia, Acquasparta, Assisi, Montefalco, Panicale, Passignano sul Trasimeno, San Gemini, Trevi, Torgiano. Tra questi luoghi non poteva mancare Norcia per affidare alla Musica un segnale di conforto e di speranza. Il titolo ‘Fratres’ – ha aggiunto Calabro – si coniuga con questa intenzione, allargando l’idea della Fratellanza alla comune radice cristiana che dalla terra di San Benedetto e San Francesco considera proprio la Musica il ponte ideale che riconcilia l’Europa dalle sue ferite storiche. Il Quinto Centenario della Riforma protestante – ha concluso – offre l’occasione per ripensare attraverso testimoni altissimi dell’arte musicale, all’unità dei cristiani”.

“Non sarà un’Umbria Jazz (7/16 luglio) come le altre – ha detto il presidente della Fondazione di Partecipazione Umbria Jazz, Renzo Arbore. La manifestazione deve infatti rappresentare la rifioritura dell’Umbria che si mette alle spalle il terremoto e con la musica riporta allegria, voglia di stare insieme e cultura. Ecco perché prima ci sarà il week end a Norcia (1/2 luglio), dove suonerò con l’Orchestra Italiana, e dove invito tutti a venire. Sarà come tornare alla prima Umbria Jazz in piazza e gratuita – ha proseguito il presidente. E poi, il solito programma di stelle a Perugia, con tanti artisti internazionali, tante artiste (anzi, mai così tante) e con i più grandi musicisti italiani”.
“Umbria Jazz – ha detto ancora – si conferma una certezza nello scenario internazionale dei grandi festival, con musica per tutti i gusti, per accontentare i jazzofili dal palato fine ed i non specialisti. Di tutto, insomma, ma sempre di altissima qualità e quell’atmosfera unica che solo qui si può trovare”.

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