Movida e sballo, Perugia avanguardia per il divertimento sicuro

PERUGIA – L’adozione delle sanzioni previste dall’articolo 100 del Testo unico sulle leggi di pubblica sicurezza, le stesse che se ripetute nel tempo possono portare alla sospensione della licenza, sono state quelle che hanno fatto invertire la rotta alla movida perugina.
Il capoluogo umbro infatti tre anni fa, con discoteche di tendenza, era diventata la capitale dello sballo. Attimi che sempre troppo spesso finivano in ospedale per smaltire alcol e droga.

Il rischio della sospensione della licenza ha però dato un segnale fondamentale ai gestori delle discoteche che hanno così deciso di cambiare strategia e soprattutto target di clientela. Restano comunque super controllati tutti gli altri locali della vita notturna perugina. Le zone rosse, al momento, restano quelli etnici della zona della stazione centrale, spesso vere e proprie centrali di spaccio. E’ la droga infatti uno dei problemi ancora aperti in città, alimentata inevitabilmente dalla grande presenza di giovani e studenti.

La ricetta perugina è stata adottata, similmente, anche nelle Marche. In una regione con il litorale le problematiche possono sembrare differenti, ma in realtà tutto il mondo è paese. Così nelle zone “rosse” della Riviera delle Palme, con San Benedetto del Tronto, e la Spiaggia di Velluto con Senigallia, spicca il caso della discoteca “Mamamia”. Qui, nel parcheggio, si consumò uno stupro di una 19enne. Da allora la musica è cambiata e il locale si è trasformato nella capitale del divertimento sano e sicuro.

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