Norcia, le Comunanze: “Serve un nuovo rapporto con il Parco dei Sibillini”

NORCIA -E’ ormai muro contro muro tra il Parco dei Monti Sibillini e le Comunanze. Il coordinatore delle Comunanze di Norcia, Pasqua, torna all’attacco del Parco dicendo che “la Comunanza di Castelluccio non ha rivolto nei confronti dell’Ente Parco alcun attacco. Siamo ancora più convinti che la proposta fatta dalla Comunanza Agraria, relativa all’area sosta in zona Finocchiolo, rimane e permane quale ottima soluzione di bilanciamento tra il problema dei parcheggi e la tutela ambientale del territorio.
Noi non critichiamo né biasimiamo il Parco Nazionale dei Sibillini quale ente ed istituzione”.

“Bensì abbiamo rivolto al Parco delle richieste molto precise ed estremamente chiare, rispetto alle quali a tutt’oggi non abbiamo avuto alcuna risposta. Certamente ci saremmo aspettati dal Parco un aiuto in questa situazione in cui ci siamo venuti a trovare, quantomeno nel convincere tutti coloro che hanno il diritto di potersi esprimere nella realizzazione di questo progetto (con ciò intendendo sia il versante delle associazioni sia quello delle istituzioni), dal momento che si tratta di un problema da risolvere e che per troppo tempo si è protratto e portato in avanti. Adesso il tempo della polemica è finito e cessato”.
“Vi abbiamo rivolto l’invito di trovare una soluzione possibile e condivisa con la frazione, e questo senza però rincominciare da capo nello studio e nella progettazione. Non si può più tornare indietro, bensì guardiamo avanti. Non si dovrà ripetere la pessima esperienza già vissuta immaginando che a Castelluccio ci si debba arrivare con delle navette che partono da non si sa bene dove, sul “se arriveranno” dubbio e ancor meno certo il “quando” del trasporto, tutte situazioni che creano soltanto disagi, incomprensioni, viste le spiacevoli vicende avute con un servizio del genere in questi ultimi anni (dove si è arrivati persino a lasciar a piedi delle persone) e, tra l’altro, così concretando comunque una soluzione non condivisa dalla frazione. Il nostro invito rivolto all’Ente Parco , contenente diverse richieste e proposte, è stato emesso perché il Parco dei Sibillini è uno dei responsabili della mancata autorizzazione e del diniego all’area sosta. Ma da questo punto di vista, signor Presidente, non si preoccupi: quando saranno chiamati a esprimere pareri gli altri enti, anche con loro sarà aperto un confronto che possa portare a delle soluzioni condivise. In relazione poi alle sue illazioni, secondo le quali citando le sue parole si tratterebbe “di un’azione strumentale, legata alle imminenti elezioni politiche, con la speranza da parte di alcuni di forzare certe situazioni”, notiamo un’evidente e impressionante caduta di stile da parte di questo Ente. Nessuno di noi ha mai posto né voluto mettere questo argomento al cospetto della politica e al servizio di qualsiasi parte politica. Con sdegno respingiamo questa vile, infima e infondata provocazione”.
“Per quel che concerne poi la questione temporale di tale discussione, da voi addotta a sostegno di tesi secondo le quali si celerebbe sotto un complotto, vediamo di far chiarezza sulla verità di quanto accaduto. Questa vicenda è emersa quando la stampa, e precisamente l’agenzia ANSA, ha di recente pubblicato un articolo, in data 9 gennaio 2018, dove metteva in risalto che il Parco dei Sibillini aveva bocciato il progetto dell’area sosta nella località sopradescritta, con tanto di dichiarazioni da parte del vostro direttore sig. Bifulco al seguito. All’indomani di questo comunicato, siamo stati ripetutamente contattati dalla stampa per sapere e per conoscere le nostre posizioni in merito. Ognuno di noi ha reagito con sdegno a questo diniego, fino a portarsi ad affermazioni che mettevano in discussione la nostra presenza all’interno dell’area Parco.
I fatti si sono svolti in questo modo. È la pura verità. Quindi le sue illazioni, signor Presidente, se le può tenere perché questa sua uscita ci ha offeso tutti sul piano istituzionale e profondamente anche sul piano personale.
Ancor più grave, da parte sua, è asserire che la richiesta di temporanea sospensione delle norme del Piano del Parco, in tutti i territori delle Comunanze di Norcia ricomprese, sia volta a poter permettere di operare “in barba alle normative nazionali e comunitarie di tutela dell’ambiente e del paesaggio”. Con simili dichiarazioni ci ha veramente ferito nel profondo”.
“La sospensione delle norme dei Piano del Parco, che tanto abbiamo chiesto e tanto ribadiamo, non è per consentire operazioni illecite contrarie alla legge, non l’abbiamo richiesta affatto per tal motivo. La domanda di sospensione che noi facciamo è richiesta per cercare di poter trovare una soluzione per ricostruire un dialogo interrotto tra i cittadini e il Parco stesso. Questo è l’unico obiettivo! Quello che lei afferma è profondamente falso: noi non vogliamo assolutamente derogare alla legge, perché siamo persone che mai nel tempo abbiamo fatto queste cose e mai lo faremo.
E di nuovo ci rincresce che lei ci ritiene artefici di simili congetture.
Non è che vogliamo togliere efficacia alle norme per poter concludere i nostri affari, perché non lo abbiamo fatto prima né mai lo faremo in quanto al territorio ci teniamo veramente tanto, e da come emerge ci teniamo molto più di voi, che invece lo state lasciando morire esanime.
“E veniamo al nodo cruciale quale quello della viabilità, rispetto al quale il Parco ritiene, come sempre, di non avere mai responsabilità. Ma quando si è andati a progettare la messa in sicurezza delle strade per Castelluccio, non è stato il Parco a operare notevoli rilievi? Strano che il Parco non li ricorda, perché i rilievi posti furono notevoli. E sicuramente potrebbero essere stati giusti dal vostro versante, ma hanno anche in questo caso ritardato enormemente i lavori. Poi sulla lentezza nello svolgimento dei lavori sicuramente non è del Parco la responsabilità, bensì della Provincia di Perugia, che aveva e che ha la gestione della sistemazione del tratto stradale da Norcia a Castelluccio e che da noi, giornalmente monitorato durante questo periodo dove si è potuto lavorare tutti i giorni continuamente, non vi è la presenza di più di due o tre persone al giorno e soltanto su un solo tratto danneggiato. Siamo arrivati quasi alla primavera e la strada di Castelluccio si riaprirà nelle stesse ed identiche condizioni in cui stava l’anno precedente.
Che dire….”.
“Il disagio che i cittadini in questo momento stanno vivendo è massimo perché privi della loro abitazione, privi del lavoro, privi del loro paese. È come privare una persona dell’ossigeno. Uno stato continuo di apnea. Anche noi siamo disposti a interloquire e a ragionare insieme. Nel condividere quindi le difficoltà del momento, la nostra azione è di poter dare una prospettiva futura al nostro paese. Sentiamo molto il peso di dover far ciò, anche molto più di quanto si possa pensare. Ognuno deve occuparsi del ruolo che ricopre. Ma il Parco dovrebbe sapere e deve ricordarsi che questo territorio è gran parte di proprietà delle Comunanze agrarie e pertanto almeno nella loro proprietà vorrebbero esprimere il loro punto di vista e le loro obiezioni. Quello che noi chiediamo, in realtà, è più un’esigenza vostra, del Parco stesso, che dovete recuperare un rapporto tra istituzioni e territorio, che da troppo tempo si è interrotto. Se tali fenomeni, come la totale mancanza di dialogo, non vengono governati possono portare ad iniziative dei cittadini, anche come quelle che stanno portando avanti con una raccolta di firme contro la presenza del Parco in questo territorio. Quindi il Parco a maggior ragione dovrebbe fare tesoro di ciò”.

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