Norcia, tra delolicazione e ripartenze: al lavoro per le attività commerciali

NORCIA – Molte attività se ne vanno, altre probabilmente non hanno ancora riaperto. A Norcia si lavora per la ripartenza delle attività imprenditoriali, nonostante il maltempo e nonostante il costante sciame sismico. Il punto della situazione arriva dal Comune. Su 55 studi professionali all’interno del Centro Storico hanno trovato altra sistemazione 25; dovrebbero esserne delocalizzati  nelle strutture messe a disposizione dalla Regione, trenta. Le attività di ristorazione, compresi i Bar, hanno fatto pervenire 29 richieste, 18 al momento avrebbero trovato collocazione. Solo 11 dovrebbero  pertanto essere delocalizzate nelle nuove aree/strutture. Su un totale di 72 attività del centro storico, 14 potrebbero essere de localizzate nella zona industriale; 20 collocate lungo Viale della Stazione, costeggiando le scuole elementari; 35 attività hanno riaperto o stanno per farlo, nello stesso centro storico o comunque negli edifici agibili o che necessiteranno di pochi interventi; per i restanti 3 si stanno verificando alcune possibilità. Si sta lavorando alle attività site nella zona industriale, anch’essa particolarmente colpita dal sisma del 30 ottobre, così come sono all’attenzione le attività delle frazioni (20) e di Castelluccio (28).

Il lavoro infatti, oltre ovviamente alle case, è in cima all’agenda delle istituzioni e si sta cercando di fare il punto della situazione sulle attività. “Probabilmente questa prima panoramica rappresenta la dimensione massima delle necessità – dice il Sindaco, Nicola Alemanno – sul quale si dovrà lavorare per definire la reale consistenza del problema. Da tutto l’ambiente imprenditoriale – continua – giungono pressioni per un riavvio sollecito delle attività e anche la volontà di Comune e Regione è chiara da tempo: la riapertura della Corso con annessa ripresa di alcune attività commerciali va in questa direzione. La macchina amministrativa rimane dunque a totale disposizione delle attività produttive, e di ogni singolo cittadino – conclude il Sindaco – così come siamo a disposizione per incontrarci nuovamente con la Regione e definire un piano di rilancio con tempi certi”.

Il Comune contatterà singolarmente ogni richiedente di cui non si abbia gia’ notizia del’avvenuto riavvio dell’attività, per verificare l’attendibilità di quanto dichiarato e, se del caso, far riproporre la domanda in relazione ai contenuti di suddetta ordinanza. Si sta lavorando anche per incrociare i dati delle domande con l’esito delle schede di sopralluogo Aedes, quindi verificare se, nel frattempo, i soggetti interessati abbiano trovato delle soluzioni alternative che facciano venir meno la richiesta di fornitura o fruizione di strutture provvisorie. Il Comune ricorda anche che chi vuole utilizzare lo strumento della delocalizzazione e non l’avesse ancora fatto, di rivolgersi all’ufficio Sviluppo Economico del Comune per ogni utile informazione e al Servizio Attività Produttive regionale operante presso il C.O.A.R. per tutti gli aspetti di definizione dell’istruttoria. Si ricorda inoltre che sono individuati tre strumenti per la delocalizzazione: costruire una struttura nell’arco di 100 metri dell’attività esistente; l’affitto; le aree predisposte da Comune e Regione.

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