Omicidio Meredith, la Cassazione boccia le indagini: troppe defaillance e omissioni. Ecco i motivi dell’assoluzione di Amanda e Raffaele

Nessun “insieme probatorio” contrassegnato “da evidenza oltre il ragionevole dubbio”. C’è questo nelle motivazioni della sentenza della Cassazione con cui la Suprema Corte ha assolto Amanda Knox e Raffaele Sollecito. Le motivazioni sono state depositate questa mattina dalla Quinta sezione penale della Suprema Corte. I due erano stati assolti dalla Quinta sezione penale della corte di Cassazione presieduta da Gennaro Marasca il 27 marzo scorso. Solo la Knox era stata condannata a tre anni per il reato di calunnia, pena già scontata.

I giudici parlano di un processo con un “iter obiettivamente ondivago, le cui oscillazioni sono però la risultante anche di clamorose defaillance o amnesie investigative e di colpevoli omissioni di attività d’indagine”. Ad avviso della Suprema Corte, se non ci fossero state tali defaillances investigative, e se le indagini non avessero risentito di tali “colpevoli omissioni”, si sarebbe “con ogni probabilità, consentito, sin da subito, di delineare un quadro, se non di certezza, quanto meno di tranquillante affidabilità, nella prospettiva vuoi della colpevolezza vuoi dell’estraneità” di Knox e Sollecito rispetto all’accusa di avere ucciso la studentessa inglese Meredith Kercher a Perugia il 1 novembre 2007.

È un dato “di indubbia pregnanza” a favore di Knox e Sollecito – “nel senso di escludere la loro partecipazione materiale all’omicidio, pur nell’ipotesi della loro presenza nella casa di via della Pergola” – la “assoluta mancanza di tracce biologiche a loro riferibili” nella stanza dell’omicidio o sul corpo della vittima. I Supremi giudici – nella sentenza 36080 di 52 pagine – rilevano che sul luogo del delitto e sul corpo di Meredith sono “invece state rinvenute numerose tracce riferibili al Guede”, il giovane ivoriano condannato in via definitiva a 16 anni di reclusione per l’omicidio “in concorso”, con il rito abbreviato. Per quanto riguarda il gancetto del reggiseno della vittima, i Supremi giudici rilevano che la “sola traccia biologica” rinvenuta su tale gancetto non offre “certezza alcuna” in ordine alla sua “riferibilità” a Raffaele Sollecito “giacché quella traccia – sottolinea la Cassazione – è insuscettibile di seconda amplificazione, stante la sua esiguità, di talché si tratta di elemento privo di valore indiziario”.

Nel “percorso travagliato ed intrinsecamente contraddittorio” del processo per l’omicidio Kercher  c’è un “solo dato di irrefutabile certezza: la colpevolezza di Amanda Knox in ordine alle calunniose accuse nei confronti di Patrick Lumumba”. La sentenza rileva che la calunnia è stata confermata dalla stessa Knox in un contesto “immune da anomale pressioni psicologiche”. Per questo “una eventuale pronuncia della Corte di Giustizia Europea favorevole” al ricorso nel quale la Knox ha denunciato “un poco ortodosso trattamento degli investigatori nei suoi confronti”, non potrebbe “in alcun modo scalfire” il definitivo passaggio in giudicato della sentenza di colpevolezza per la calunnia, “neppure in vista di possibile revisione della sentenza, considerato che le calunniose accuse che la stessa imputata rivolse al Lumumba, per effetto delle asserite coercizioni, sono state da lei confermate anche innanzi al pm, in sede di interrogatorio, dunque in un contesto istituzionalmente immune da anomale pressioni psicologiche”.

 Nelle motivazioni della Cassazione si fa riferimento anche a come è stata trattata la vicenda sui media: “L’inusitato clamore mediatico” del delitto Kercher e i “riflessi internazionali” non hanno “certamente giovato alla ricerca della verità” provocando una “improvvisa accelerazione” delle indagini “nella spasmodica ricerca” di colpevoli “da consegnare all’opinione pubblica internazionale”. Per la Cassazione sarebbe inutile processare nuovamente Amanda Knox per il delitto Kercher dato che è “negativa” la risposta sulla “possibilità oggettiva” di condurre ulteriori accertamenti che “possano dipanare i profili di perplessità, offrendo risposte di certezza”. Questo anche perché i pc della Knox e della vittima “che forse avrebbero potuto dare notizie utili, sono stati, incredibilmente, bruciati da improvvide manovre degli inquirenti” e le tracce biologiche sono di “esigua entità” per essere rianalizzate.

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