Omofobia, salta la discussione della legge regionale

PERUGIA – Ad infiammare l’Aula oggi la legge contro l’omofobia, rinviata per un problema tecnico e procedurale dopo essere stata iscritta all’ordine del giorno della riunione di Palazzo Cesaroni.  “L’atto: ‘Norme contro le discriminazioni e le violenze determinate dall’orientamento sessuale’ è stato iscritto all’ordine del giorno in maniera erronea e non è stato discusso per un problema procedurale che provvederemo a sanare quanto prima, riportando il provvedimento all’ordine del giorno già dalla prossima settimana”. Così la presidente dell’Assemblea legislativa Donatella Porzi sulla discussione dell’atto contro l’Omofobia, per il quale ha anche incontrato le associazioni Arcigay e Omphalos, in un momento di sospensione dei lavori dell’Assemblea.

La presidente Porzi tiene dunque a precisare che “si tratta solo di un problema procedurale e non certo politico, considerando che la legge era finanziata per l’esercizio 2015, dal bilancio di previsione 2015–2017 con disponibilità nel Fondo speciale per i provvedimenti legislativi in corso. La normativa prevede però che le quote non utilizzate di tali Fondi speciali, per la copertura di spese derivanti da provvedimenti legislativi in corso di approvazione da parte dell’Assemblea, ma non approvati entro il termine dell’esercizio, rimangono accantonate e destinati ai relativi provvedimenti legislativi, purché tali provvedimenti siano approvati entro il termine dell’esercizio immediatamente successivo. Dopo tale data – continua –  l’accantonamento perde il vincolo di destinazione e non è più rinvenibile in bilancio. Con i pareri tecnici degli uffici, che hanno dichiarato quindi l’impossibilità dell’iscrizione dell’atto sull’Omofobia all’ordine del giorno dell’Assemblea, la norma è stata rimandata perché priva di copertura finanziaria, così come previsto dal vigente regolamento. Tale situazione – conclude – sarà però sanata quanto prima, con l’atto che tornerà in Aula per la definitiva discussione”.

La mattinata si era aperta con una capigruppo e con l’incontro della presidente Porzi con le associazioni Arcigay e Omphalos, impegnate in un presidio fuori dal Palazzo e in piazza della Repubblica. La Porzi le ha incontrate e ha comunicato loro l’incidente tecnico, che però non pregiudica la volontà politica di andare avanti. Tant’è che se ne riparlerà in Aula già dalla prossima settimana, una volta sanato l’iter per il rifinanziamento.

“La legge per promuovere la cultura della non discriminazione delle persone sulla base del loro orientamento sessuale e della loro identità di genere è stata una delle prime proposte che abbiamo avanzato in questa legislatura, insieme ai colleghi Chiacchieroni e Solinas. Per questo motivo oggi, una volta preso atto del parere degli uffici per cui non era possibile prendere in esame il testo, ho chiesto che, una volta definita la copertura finanziaria, venga calendarizzata nel corso della prossima settimana una seduta straordinaria dell’Assemblea legislativa appositamente convocata per discutere e, auspicabilmente, approvare una legge che l’Umbria attende da anni”. A dirlo il consigliere regionale Giacomo Leonelli (Pd) secondo il quale “è giunto il momento che la Regione agisca per favorire e supportare una coscienza collettiva che rifiuti l’omofobia. Agendo lungo le fondamentali linee dell’istruzione, dalla formazione professionale e dell’integrazione sociale, ad esempio mettendo in campo strumenti che supportino la famiglia nei suoi compiti educativi e valorizzando, per quanto attiene ai luoghi di lavoro, quelle aziende che dimostrino di adottare comportamenti corretti e non discriminatori in ragione dei diversi orientamenti sessuali”.

All’attacco il consigliere Sergio De Vincenzi, che ha sollevato la questione della copertura finanziaria per primo. “La Giunta Marini e la maggioranza del PD nell’Assemblea legislativa nell’odierna seduta d’Aula hanno dato una plateale dimostrazione di totale inadeguatezza governativa anche di fronte a quelle stesse associazioni e lobbies che da sempre ne hanno sostenuto la politica e da anni chiedono a gran voce, facendo pesare il sostegno e i voti, l’approvazione della legge contro le discriminazione legate all’orientamento sessuale e all’identità di genere”.  Così il consigliere regionale Sergio De Vincenzi (RP), il quale ricorda di avere sollevato il problema “divenuto pregiudiziale per la discussione della proposta di legge” e rileva come “nonostante fra gli scranni della maggioranza siedano politici di lungo corso” sia stato “ignorato uno dei fondamenti tecnici dei quali si deve tener conto quando si porta una norma all’approvazione, ovvero la sua copertura finanziaria”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.