Orvieto, bufera sull’assessore Gnagnarini per una frase razzista
ORVIETO – Bufera sulla maggioranza di Orvieto. Alle crepe dimostrate sul caso del Palazzo del Popolo, si aggiunge la gaffe dell’assessore Massimo Gnagnarini che su Facebook dichiara “Ci aveva provato anche zio Adolf…” parlando della presenza dei rom in città. Una frase razzista, che rischia di terremotate la maggioranza del sindaco Germani.
Arriva anche una sorta di ‘sfiducia’ dai circoli del Pd nei confronti dell’assessore. In una nota, i segretari Lorenzo Cortoni, Samuele Tognarini e Karol Sganzerla “vogliono stigmatizzare il comportamento dell’Assessore comunale Massimo Gnagnarini che ha offeso l’onore e la storia della Nostra città. Senza nessun pudore e rispetto, rispondendo ad un cittadino che gli chiedeva rimedi al fenomeno della presenza di donne di etnia Rom nei pressi della stazione ferroviaria si è permesso di utilizzare una becera frase che evocava le drammatiche circostanze dell’Olocausto e della persecuzione nazista”.
“Una frase che, purtroppo con estremo ribrezzo, dobbiamo riportare in questa nota. Queste le parole dell’assessore comunale Gnagnarini: “C’aveva provato anche zio Adolf a prendere qualche rimedio, politicamente scorrettissimo, ma non gli è riuscito neanche a lui”. Ricordando a noi tutti di far parte di una coalizione di centro sinistra e chiediamo innanzitutto al Signor Sindaco di esprimere pubblicamente un parere chiaro in merito a questa terribile vicenda che offende prima di tutto la storia e la cultura liberale, democratica e antifascista della nostra città e del nostro Comune. Soprattutto offende in modo ignobile la memoria delle tante persone che con il sangue e la vita hanno combattuto il nazismo e liberato Orvieto dall’occupazione tedesca”.
“Una città come Orvieto – dice l’Usb, l’Unione sindacale di base – con da sempre una forte connotazione antifascista e che ha pagato con un prezzo altissimo l’occupazione nazifascista, che ha visto assassinati sette suoi figli a Camorena, non può tollerare queste parole e questi comportamenti che rimandano ad un periodo tragico della nostra storia ed in una fase nella quale la nostra società sta di nuovo scivolando nella barbarie. Di tutto abbiamo bisogno, tranne che di affermazioni dal carattere eversivo, soprattutto se provengono da un dirigente politico di un’amministrazione comunale. Affermazioni che divengono ancora più pesanti se espresse a pochi giorni dal 28 ottobre, giornata che ha visto l’ANPI scendere in piazza, in tutta Italia, insieme alle forze politiche e sociali in difesa delle istituzioni democratiche nate dalla Resistenza, Istituzioni che vengono rappresentate anche dal “signor” Gnagnarini”.
“Pertanto come Federazione provinciale ternana della USB chiediamo al sindaco, alla giunta ed al consiglio comunale tutto, un’immediata presa di posizione che porti alle dimissioni dell’assessore, richiesta estesa anche a tutte le forze politiche e sociali della città, a tutte le forze vive di questa comunità. Una decisa e collettiva presa di posizione, utile a ribadire con forza ed ancora oggi i valori dell’antifascismo, soprattutto nel dibattito politico e pubblico”.
Ma non è la prima turbolenza per Germani e la sua giunta. Il consiglio comunale ha infatti bocciato l’affidamento del Palazzo del Popolo ai privati. Mezzo gruppo Pd ha di fatto votato contro, affossando un progetto al quale l’esecutivo lavorava da mesi.
La Federazione USB