Ospedale di Branca, nuovo pronto soccorso e più spazio per cure palliative. Barberini: “Esempio di integrazione fra ospedale e territorio”

GUBBIO – Il pronto soccorso dell’ospedale di Branca, Gubbio-Gualdo Tadino, è stato completamente rinnovato e dotato di locali più funzionali, moderni ed efficienti per dare risposte migliori a un’utenza in aumento, con oltre 28mila accessi nel 2016, di più rispetto allo scorso anno grazie anche alla nuova viabilità per Perugia. I nuovi spazi sono stati inaugurati il 6 dicembre, insieme alla nuova sede delle cure palliative territoriali.

All’inaugurazione hanno partecipato Luca Barberini, assessore regionale alla Salute, coesione sociale e welfare, Andrea Casciari direttore generale Usl Umbria 1, Orietta Migliarini Colaiacovo presidente AELC Gubbio (Ass. Eugubina Lotta contro il Cancro), Teresa Tedesco direttrice del presidio ospedaliero di Gubbio-Gualdo Tadino e i sindaci di Gubbio Filippo Stirati e di Gualdo Tadino Massimiliano Presciutti. Il nuovo pronto soccorso è stato dedicato alla memoria del dottor Corrado Cancellotti, prematuramente scomparso alla fine di ottobre, che aveva fortemente voluto e progettato con la Direzione Medica di Presidio e gli operatori del pronto soccorso la nuova riorganizzazione.
I nuovi spazi, già operativi, hanno consentito di superare alcune criticità, evidenziate subito dopo l’apertura, dovute essenzialmente ad una carenza degli ambianti dedicati alle sale di attesa per il notevole numero degli accessi, pertanto è stato possibile migliorare l’accoglienza ed il confort degli ambienti consentendo anche un maggior rispetto della privacy.

«Corrado Cancellotti – ha detto il direttore generale Andrea Casciari – è stato sempre di stimolo per sollecitare la ristrutturazione del Pronto Soccorso. Il reparto che dirigeva con grande competenza e con continue proposte di innovazione. Oggi all’ospedale di Gubbio-Gualdo abbiamo un reparto innovativo e molto funzionale, con un Triage di secondo livello, una sala per malattie infettive e per malati con patologie psichiatriche. Garantiamo una maggior privacy, una generale maggior efficienza e una logistica chiara per i pazienti. Questo è anche un esempio di organizzazione importante che vorrei mutuare presto anche in altre strutture della USL 1. Oggi poi inauguriamo anche la nuova sede distrettuale delle cure palliative, che è una grande eccellenza del nostro territorio con risultati elevati e difficilmente eguagliabili: il 95% conclude il proprio percorso di vita seguiti a casa in maniera naturale. Questo grazie alla perfetta collaborazione fra pubblico e privato, in questo caso l’associazione AELC di Gubbio».

L’assessore Luca Barberini ha sottolineato l’importanza di fare bene e alla svelta: «Se c’è un bisogno da soddisfare, la risposta della politica e delle istituzioni deve essere rapida ed efficace. Il modello che vogliamo attuare nei prossimi anni è quello di una sanità che non è solo ospedale, ma assistenza, prevenzione, rete fra ospedali, stretta connessione fra strutture e territorio, una risposta alle esigenze appropriata ed efficace. Il Pronto Soccorso è il biglietto da visita dell’ospedale e deve essere sicuro, accogliente, tempestivo, deve rispettare la privacy. Dobbiamo lavorare in prospettiva per abbattere i codici bianchi e portarli fuori dagli ospedali. Tengo poi particolarmente alla qualità delle cure palliative ed credo che da oggi la risposta sia ancora migliorata, per essere vicini alle persone e alle famiglie nei momenti del dolore e della difficoltà».

I sindaci di Gualdo Tadino e di Gubbio hanno ringraziato la Direzione Aziendale della USL Umbria 1 per il lavoro svolto e la progettazione di qualità che fanno del nosocomio dell’Alto Chiascio un punto di riferimento per un grande territorio e un polo dell’emergenza sanitaria, un ospedale che viene sempre incontro ai bisogni della popolazione.

«Grazie alle autorità presenti – ha detto Orietta Migliarini Colaiacovo – e in particolare al direttore Casciari che ha dimostrato sempre disponibilità associata ad una grande sensibilità per un settore molto delicato come quello delle cure palliative. La nuova sede, bella e accogliente, è di conforto per i malati e per le famiglie ed arricchisce il potenziale di assistenza che possiamo offrire».

La ristrutturazione dei locali del Pronto Soccorso è nata nell’ambito del più ampio “Progetto Accoglienza” del presidio ospedaliero dell’Alto Chiascio che tra l’altro ha previsto una riorganizzazione dei processi assistenziali e organizzativi orientati al rispetto e alla specificità della persona.

La riqualificazione ha riguardato la Sala Triage che grazie all’ampliamento consente di effettuare anche un triage di 2° livello (l’infermiere prende in carico fin da subito il paziente iniziando il percorso clinico assistenziale, migliorando il tempo di attesa). Sono poi state realizzate due sale di attesa, differenziate per codice priorità, consentendo di dedicare degli spazi ai barellati ed una osservazione diretta dei codici maggiori. Allestita una stanza multidisciplinare per garantire un percorso separato dei pazienti infetti o con patologie psichiatriche ma anche per avviare la gestione del codice rosa.
Infine è stata migliorata la segnaletica sia esterna che interna.

La nuova sede delle cure palliative territoriali è frutto della riorganizzazione del settore che parte dalla lunga esperienza dei due vecchi ospedali di Gubbio e di Gualdo Tadino. La storia delle cure palliative nel territorio dell’Alto Chiascio inizia già nel 1993 con 2 equipe territoriali (Gubbio e Gualdo Tadino), sulla disponibilità di medici operanti nelle strutture ospedaliere e delle associazioni di volontariato.

Nel corso del 2015 è stato avviato il percorso di unificazione su scala distrettuale di un team di operatori dedicato alle cure palliative e alla terapia del dolore a domicilio. Tale scelta organizzativa, finalizzata a garantire continuità ed equità assistenziale su tutto il territorio del Distretto Alto Chiascio ha comportato l’unificazione di due gruppi già operativi nell’ambito territoriale Gubbio e in quello di Gualdo Tadino, consentendo l’ottimizzazione delle risorse umane e la valorizzazione degli operatori specificamente formati.

L’equipe è attualmente composta da personale dipendente Asl (5 infermieri e 1 medico) e da personale messo a disposizione dall’ associazione di volontariato AELC (2 medici, 2 infermieri, 1 psicologo, 1 fisioterapista).

La nuova sede, situata al piano terra del casale annesso al presidio ospedaliero di Gubbio-Gualdo Tadino, permetterà una migliore organizzazione dell’attività dell’equipe e una migliore capacità di accoglienza di familiari e utenti. La prossimità con le degenze ospedaliere faciliterà inoltre l’integrazione delle attività tra ospedale e territorio nella gestione di difficili percorsi diagnostici e terapeutici, sia per i pazienti ricoverati sia per quelli trattati ambulatorialmente. Al servizio si accede su richiesta del medico di base o del medico ospedaliero: un nucleo di esperti effettua la valutazione, sulla base della quale viene stabilita la presa in carico e redatto uno specifico piano di assistenza individuale con una assistenza organizzata su tutto l’arco delle 24 ore per 7 giorni su 7.

Obiettivo è garantire un adeguato livello di assistenza in una fase particolarmente delicata della malattia supportando pt e contesto familiare ; gli utenti seguiti con tali modalità nel corso del 2015 sono stati 155 e 96 nel 1° semestre 2016 garantendo ad oltre il 95% di pazienti un percorso di fine vita al domicilio.

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