Palazzo Cesaroni, divorzio Ricci – De Vincenzi: volano gli stracci

PERUGIA – C’eravamo tanto amati. Sembra questo il titolo per un divorzio che si sta consumando nelle stanze di Palazzo Cesaroni. La separazione è quella, tutta interna all’opposizione, tra il centrodestra e Claudio Ricci, il consigliere regionale che ha permesso proprio al centrodestra di sfiorare la vittoria. La frattura era nell’aria ma si è certificata nel giorno del rinnovo delle cariche di Palazzo Cesaroni. Ricci, portavoce dell’opposizione dimissionario, ha scelto di astenersi anche dal votare il consigliere leghista Mancini. Da lì l’accelerazione con l’uscita di De Vincenzi dla gruppo di Ricci, in cui avevano coabitato fino ad ora e la conseguente e stizzita replica di Ricci sui social.

“Prendo atto che il Consigliere Sergio De Vincenzi, eletto nella Lista Civica “Ricci Presidente” (il Seggio si determinò con il consenso attratto dal candidato presidente Ricci e dalle preferenze dei candidati in Lista) ha deciso, senza alcuna comunicazione preventiva ne al sottoscritto ne al movimento civico (che in Umbria, alle elezioni Regionali del 2015, prese oltre il 14%), di uscire dal Gruppo Ricci Presidente – dice Claudio Ricci –  Abbiamo appreso la notizia dalla Stampa. Appare “inaccoglibile” farsi eleggere in una Lista e, poi, per ragioni di opportunità politica, decidere di cambiare quadro istituzionale peraltro “disattivando” il gruppo regionale “Ricci Presidente”. Non credo che ci sia bisogno di commenti. Valuteremo, a termini di leggi e regolamenti, gli affetti di tale decisione in ogni sede opportuna. Come citato manterrò la coerenza e fedeltà al movimento civico e, già dal 20 gennaio 2018 (ore 10.30 Park Hotel), inizierà la campagna elettorale per le elezioni regionali 2020 ove mi candiderò a Presidente della Regione Umbria solo con Liste Civiche a partire da “Ricci Presidente” e “Italia Civica” (marchi già depositati dall’estate 2017).
Continuerò a svolgere il ruolo di “opposizione ferma e costruttiva”, in Consiglio Regionale, per cambiare, ben oltre i partiti, l’Umbria”.

Altrettanto stizzito De Vincenzi: “Prendo atto, con rammarico, della presa di distanza assunta dal consigliere Claudio Ricci dalla coalizione di centro-destra in occasione del rinnovo di metà mandato delle cariche in Assemblea Legislativa e della sua precedente rinuncia al ruolo di portavoce. A confermarlo è stato il voto di astensione nei confronti del candidato del centro-destra, Valerio Mancini, alla vice-presidenza del consiglio regionale, che manifesta palesemente lo scollamento dalla coalizione che lo ha sostenuto nel 2015. Una presa di posizione difficile da comprendere e ancor più da condividere, poiché disattende il mandato di rappresentanza ricevuto dagli elettori nelle scorse elezioni. Per questo il mio passaggio al Gruppo
Misto, e la creazione della componente “Umbria Next – Civici per l’Umbria”, si è reso necessario per confermare il sostegno al progetto politico all’interno della coalizione di centro-destra”.

“A questo punto – prosegue De Vincenzi – il movimento civico Umbria Next non può che proseguire la sua azione in autonomia, al fine di aggregare quelle forze che si riconoscono in una politica rivolta alla promozione della persona, della famiglia e del bene comune, ricercando una convergenza fra le forze cristiane, liberali e conservatrici del territorio. D’altra parte, questa stessa coerenza ci ha permesso, negli ultimi tre anni, di costituire oltre quindici circoli territoriali sparsi in tutta la regione, con rappresentanti, consiglieri e assessori, nelle amministrazioni comunali di Perugia, Todi, Amelia, Gubbio e Giove. Un percorso politico che ci ha permesso di  appoggiare con determinazione anche la candidatura dei sindaci Romizi a Perugia, Toniaccini a Deruta,
Ruggiano a Todi, Pernazza ad Amelia, Nicchi ad Attigliano e di Morini a Città di Castello. Un bilancio senz’altro positivo che fa da corollario all’azione finora svolta in Assemblea Legislativa, con vari atti presentati e discussi, con il ruolo svolto in III Commissione – Salute e Sociale – e nella Commissione speciale su legalità, sicurezza e infiltrazioni criminose. Il nostro ruolo di opposizione – conclude De Vincenzi – ha trovato poi un sostegno sul fronte della difesa dei valori della famiglia fondata sul matrimonio, della tutela dei minori, della salute e dell’ambiente”.

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