Pasqua, il messaggio del cardinale Bassetti: “Consolazione per le famiglie in difficoltà”

PERUGIA – “La Madre di Gesù, che stava ai piedi della Croce, porti la consolazione a quelle famiglie che hanno difficoltà di relazioni, di affetti a causa di separazioni, di insicurezza del lavoro e di precarietà economica”: è l’augurio che il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve rivolge in occasione della Pasqua a tutti i credenti della sue “diletta archidiocesi perusina-pievese, ma anche – dice – a tutti gli uomini di buona volontà che sono sulla terra”. Il cardinale Bassetti – riferisce una nota dell’archidiocesi – in un suo messaggio augurale ricorda “le parole che papa Francesco pronunciò nella Pasqua del 2013, all’inizio del suo Pontificato: ‘Che grande gioia per me potervi dare quest’annuncio: Cristo è Risorto. Vorrei che giungesse in ogni casa, in ogni famiglia, specialmente dove c’è più sofferenza, negli ospedali, nelle carceri, nei luoghi dove scorre il sangue umano per via del terrorismo e delle guerre'”.

“Siamo sconcertati – prosegue – per le notizie che ci arrivano dalla Siria, dove quasi ogni giorno tanto sangue innocente viene versato. Alla vigilia di Pasqua hanno perso la vita in un attentato dei profughi che stavano lasciando il loro Paese a causa della guerra: ‘La carne di Cristo fatta a pezzi’, come più volte ha detto il Papa. Io, dinanzi al susseguirsi di tutte queste tragedie senza fine, ho davvero paura che potrebbe colmarsi la misura del tino di Dio di cui parla l’Apocalisse e guai se trabocca qualcosa da quel tino!”. “C’è bisogno di Pasqua – prosegue il cardinale Bassetti – abbiamo bisogno di Lui Risorto, abbiamo bisogno di speranza. La Pasqua è la vita che trionfa sulla morte, è il ritorno a quell’originario disegno di Dio che creò l’uomo a sua immagine e somiglianza. Questo è il fondamento della nostra fede, la fede in Cristo morto e risorto. La Risurrezione come l’incarnazione di Cristo figlio di Dio sono i punti essenziali della nostra fede. Quel sepolcro vuoto è diventato il segno della potenza di Dio”.
“Coraggio, quindi – continua il cardinale – per tutte le persone che sono in difficoltà, perché guardando la croce anche se pesante come lo fu per Gesù, essa è soltanto un passaggio, da cui promana una potenza d’amore, che è la forza capace di cambiare la storia”.

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