Perugia, scandalo commercio: tornano liberi i 5 arrestati ma con l’obbligo di firma. Per il Gip gli indagati sono pericolosi

PERUGIA – Il Gip del Tribunale di Perugia li rimette in liberta’ ma non fa sconti agli indagati dell’ inchiesta Cosap99, accusati di associazione per delinquere e appropriazione indebita. Tornano liberi Massimiliano Baccari presidente del Consorzio Cosap99, il suo vice Mario Lillocci e i tre consiglieri Lanfranco Proietti, Valter Agostinelli e Leonardo Rosignoli. Il Giudice toglie gli arresti domiciliari ai cinque solo perche’ si sono dimessi dai loro incarichi. E’ venuto meno quindi il rischio di reiterazione del reato non avendo piu’ responsabilita’ dirette. Per il Giudice pero’ il quadro delle accuse e’ pesante, regge l’impianto delle contestazioni avanzate dalla Procura della Repubblica. Scrive il Gip: “esiste una pericolosita’ degli indagati con propensione a meccanismi fraudolenti”. I cinque hanno ottenuto, per l’accusa, “profitti illeciti” con acquisti simulati e sovrafatturazioni. Sarebbero emerse dalle indagini della Guardia di Finanza diverse somme in nero che sarebbero la conseguenza proprio di fatture emesse per operazioni inesistenti o gonfiate. Accuse pesanti che emergono dalle carte dell’inchiesta che ha portato agli arresti domiciliari dei cinque componenti del consiglio direttivo del consorzio Cosap99.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.