Perugia, caso di uova contaminate in Umbria: sequestro cautelativo. Barberini: ‘In Umbria situazione sotto controllo’
PERUGIA – Primo caso di uova contaminate in Umbria. L’allarme che ha tenuto l’Italia in questa estate 2017 con il fiato sospeso e cioè le uova contaminate dal Fipronil, trova un riscontro anche in Umbria. È stata posta sotto sequestro una partita di 280mila uova dall’Asl Umbria 1, con l’allevamento a San Martino In Campo.
La notizia trova conferma dall’assessore regionale Barberini che specifica che si tratta di un sequestro amministrativo cautelativo, di carattere sanitario, per il rilevamento di tracce dell’insetticida tossico ‘Fipronil’ su alcune partite di uova, che sono state immediatamente inibite da ogni distribuzione commerciale, senza alcun pericolo per la salute dei cittadini”. Barberini evidenzia che “la situazione in Umbria è sotto controllo, grazie all’intervento tempestivo dei tecnici della Regione, delle Usl e dell’istituto zooprofilattico di Umbria-Marche, che da tempo stanno monitorando la situazione con controlli serrati su tutto il territorio regionale”.
“Sono circa 280mila – spiega Barberini – le uova risultate contaminate, che verranno completamente avviate alla termodistruzione. È, inoltre, immediatamente scattato il sistema di allerta finalizzato al recupero di eventuali prodotti già messi in commercio, facilmente rintracciabili in base al lotto di produzione, per evitare eventuali consumi a rischio. A tale proposito – sottolinea l’assessore – è opportuno chiarire che, per l’uomo, il livello tossicità del ‘Fripronil’ è sopra lo 0,72 mg/kg, mentre quello rilevato nelle uova sequestrate è di 0,047 mg/kg, quindi di gran lunga inferiore”.
Barberini evidenzia infine che “sono stati sequestrati anche tutti gli animali a rischio nell’allevamento, circa 47mila capi, e sono in corso indagini per capire le cause esatte della contaminazione, e cioè se dovuta alla movimentazione di pollame contagiato in altri territori italiani o europei o a un utilizzo improprio dell’insetticida”.