Perugia, il Comune approva il protocollo d’intesa con la Regione per iniziative a favore della salute dei bambini

PERUGIA – La giunta, su proposta dell’assessore Dramane Wagué, ha approvato il protocollo d’intesa con la Regione dell’Umbria per l’attuazione di iniziative condivise volte alla promozione delle salute dei bambini, degli adolescenti e dei giovani, con particolare riferimento al progetto denominato: “Spazio ai giovani: tra reale e virtuale”. Questa opportunità si inserisce nell’ambito del piano regionale di prevenzione (di seguito anche PRP) 2014-2018 che include, tra gli altri, interventi sulla promozione della salute con specifico riguardo ad una corretta informazione.

Tra le azioni di informazione e comunicazione rientra il progetto “Spazio ai giovani: tra reale e virtuale”, che costituisce l’evoluzione di un precedente progetto realizzato in Umbria ed a Perugia tra il 2013 ed il 2015, “Young Angles” (nell’ambito del progetto nazionale Social net skills) e va nella stessa direzione dell’ulteriore iniziativa attivata dal Comune di Perugia, denominata “Yap, young and peer – punto informativo nelle scuole”. Visto il risultato positivo ottenuto in sede di sperimentazione, la Regione ha deciso di sviluppare ulteriormente il progetto inserendolo nel piano regionale e proponendo, di conseguenza, al Comune la sottoscrizione di un protocollo operativo.

Quest’ultimo si pone l’obiettivo di realizzare, sia nelle scuole che in contesti extrascolastici, iniziative di carattere educativo, formativo e comunicativo volte a diffondere informazioni e conoscenze per incentivare l’assunzione di stili di vita e comportamenti positivi e responsabili, nonché facilitare la conoscenza dei servizi sanitari e sociali e delle iniziative attivate sul territorio. Il Comune di Perugia assume il coordinamento operativo del progetto che, in sinergia con gli altri Enti coinvolti, si svilupperà su tutto il territorio regionale. Le attività si baseranno sulla costituzione di un gruppo di “peer”, composto da giovani reclutati nell’ambito di realtà e territori variegati, che sarà adeguatamente formato, e da un gruppo di “tutor”, composta da professionisti dei servizi sanitari e sociali.

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