Perugia, il consiglio comunale dice sì all’abolizione del consigliere straniero unico

PERUGIA -Il Consiglio ha votato per la terza volta (precedenti: 10 ottobre e 9 novembre) la proposta di delibera presentata dal Consigliere Michelangelo Felicioni (Lega nord) sull’abrogazione dell’art. 24 dello Statuto Comunale. L’atto -che non aveva raggiunto, nelle precedenti votazioni, la maggioranza qualificata richiesta dei due terzi- è stato approvato con 17 voti favorevoli e 8 contrari, essendo sufficiente, in questa terza votazione, la maggioranza semplice.

Nel merito con questa proposta il capogruppo della Lega Nord aveva chiesto di abrogare di fatto la figura del consigliere straniero aggiunto. A suo avviso, infatti, il consigliere straniero aggiunto, ai sensi del regolamento del Consiglio comunale, ha diritto di parola durante le sedute ma non ha diritto di voto e non concorre a formare il numero legale. Pertanto, appare un istituto inutile, mentre sarebbe più opportuno e naturale che la discussione delle tematiche attinenti le comunità straniere avvenga in sede di Consulta.

“Tale modifica – ha spiegato il capogruppo della Lega Michelangelo Felicioni –  non è volta a discreditare o discriminare in nessun modo tale figura ma a regolarizzarne l’aspetto istituzionale. Inoltre, con tale provvedimento, si avvierà nella consulta degli stranieri idonea, quel percorso culturale e d’integrazione che la città e i suoi cittadini stranieri, integrati e regolarizzati, meritano nel rispetto della Costituzione dei diritti e doveri di cittadinanza. Nel percorso Istituzionale, nel raggiungimento di tale abrogazione, si sottolinea l’impegno e il contributo di tutta la maggioranza, del Sindaco e dell’Assessorere Waguè che, sin dal primo giorno, hanno sviluppato incontri con le associazioni straniere presenti nel territorio”, prosegue Felicioni.

“Un’azione del tutto strumentale – affermano i consiglieri Sarah Bistocchi e Tommaso Bori – che tradisce una sensibilità politica completamente distante dal sentire comune dei perugini e dall’atteggiamento di apertura, di dialogo e di confronto che la città ha sempre dimostrato e alla quale il Sindaco Romizi ha assistito inerme e silenzioso, avallando di fatto la richiesta di una forza politica necessaria alla maggioranza, tanto da dettare scelte amministrative così determinanti per l’azione di governo”.

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