Perugia, il Palaevangelisti cambia nome e l’opposizione protesta. La consigliera Mori: “Il nome non venga snaturato”

PERUGIA – Il nome del Palaevangelisti non può essere cambiato per fare cassa. E’ questo il senso delle parole della consigliera dem Emanuela Mori, che protesta contro la decisione dell’amministrazione comunale di aprire una procedura ad evidenza pubblica per individuare un main sponsor al quale intitolare il Palasport di Pian di Massiano.

“Pur comprendendo lo scopo di questa decisione – dice la Mori – presumibilmente volta a reperire risorse da investire nella gestione della struttura, ritengo doveroso che indipendentemente dall’esito finale, il nome originario del Palaevangelisti non venga snaturato. Auspico che l’Amministrazione si impegni affinchè il Palasport continui ad essere dedicato al perugino Evangelisti, e, solo eventualmente, affiancato al nome dello sponsor vincitore del bando. Penso a tal proposito ad altre strutture in Italia che, nella denominazione, hanno mantenuto il rispetto delle proprie origini: il PalaPaternesi di Foligno, il Nelson Mandela Forum di Firenze,  il PalaRuffini di Torino, per citarne alcuni. Giuseppe Evangelisti, nato nel 1873 in Borgo S. Angelo a Perugia, fu atleta, artista e figura politica di spicco al tempo stesso. Raggiunse grande notorietà per la sua passione per la bicicletta, partecipando a numerose gare a livello regionale alla presenza dei migliori corridori del tempo, classificandosi sempre primo e guadagnandosi anche il titolo di “Campione dell’Umbria”; svolse l’attività di decoratore restauratore a Porta Sant’Angelo, ma una delle sue passioni più grandi fu la politica, tanto che più volte scese in guerra tra i garibaldini, comportandosi da valoroso sui vari campi di battaglia, conquistando sempre nuovi titoli e onorificenze per i meriti dimostrati, aderendo anche alla brigata Cacciatori delle Alpi, costituitasi a Perugia nel 1915. Ritengo che la Giunta abbia il compito di preservare quelle che sono le tradizioni perugine: il Palaevangelisti è uno dei simboli della nostra città. Credo sia profondamente ingiusto che la città perda un pezzo della propria identità solamente per ragioni economiche. Auspico un ripensamento in questo senso da parte dell’Amministrazione comunale, strutturando il bando in modo da preservare l’attuale nome del nostro palasport, a cui eventualmente sarà possibile aggiungere ed affiancare quello dello sponsor che verrà”.

A fianco al Palaevangelisti poi dovrebbe nascere un parco privato, il “Barton Park”, dal nome dell’azienda perugina di telefoni cellulari proprietaria di quell’appezzamento di terreno.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.