Perugia, l’Onaosi traccia il bilancio di fine legislatura: “Tanti obiettivi raggiunti”

PERUGIA – Bilancio di fine legislatura per l’Onaosi di Perugia. Oltre ai vertici della Fondazione erano presenti anche la presidente della Regione Catiuscia Marini, il presidente del Consiglio Comunale Leonardo Varesano, il  consigliere regionale Carla Casciari e la Responsabile delle Relazioni Istituzionali dell’Università per Stranieri di Perugia, Sonia Giugliarelli.  Il CdA, allo scadere della consiliatura ritiene, suo dovere presentare i risultati della sua azione amministrativa ai sanitari contribuenti. Rispetto agli impegni programmatici, di medio e lungo periodo e nonostante la durezza della persistente crisi economico finanziaria, gli obiettivi non solo sono stati quasi tutti conseguiti ma anche che altri se ne sono aggiunti.

Il Cda specifica come si sia difeso l’Ente da tentativi di scioglimento ed è stato difeso e rafforzato nella comunicazione. “Abbiamo potenziato – dicono – tutta l’offerta formativa tradizionale dell’Onaosi da quella domiciliare (nel 2012 e nel 2014 per complessivi 2,2 milioni annuali) a quella residenziale (riqualificazione delle gloriose strutture perugine con l’obiettivo finale di creare un nuovo prestigioso Collegio-Convitto ad Elce e quello intermedio di offrire alle famiglie la possibilità di scelta tra il Collegio tradizionale ed un nuovo Centro Formativo in via della Cupa per un costo complessivo di circa 20 milioni di euro più 900 mila euro)”. Il consiglio d’amministrazione cita l’apertura di un nuovo Centro formativo a Napoli nel 2013, “potenziando in tal modo il nostro insediamento al Sud. Riqualificazione del Centro di Messina e ammodernamento dei Centri di Pavia e Padova. A questo si è aggiunto dal 2015 l’apertura del Centro di Milano, sede universitaria particolarmente ambita dai nostri contribuenti. Bisogna rimarcare che tutte le nostre strutture sono fortemente ricercate e occupate al 100%”.

Dal Cda anche qualche mea culpa: “Non è stato possibile realizzare l’obiettivo prefissoci di dismissione degli immobili non adibiti ad attività istituzionale. Nonostante tutti i tentativi, ancora in corso, le condizioni di mercato ce lo hanno sconsigliato. Continuano quindi a gravare sull’Ente i costi di manutenzione, dell’elevata tassazione senza agevolazioni fiscale, degli ammortamenti annuali e gli oneri derivanti dalla normativa in materia di appalti. Abbiamo invece venduto a buon prezzo alcuni appezzamenti di terreno. Fin dal 2012 è stato poi approvato un regolamento per le nuove prestazioni previsto dalla legge del 2007 a favore dei contribuenti in condizioni di fragilità (500 mila euro) e con figli disabili (300 mila euro dal 2014). Sono stati aumentati i fondi per soggiorni all’estero per lo studio delle lingue fino a 200 mila euro e raddoppiato il premio di laurea. E’ stata siglata una convenzione con l’Università di York per 10 masters annuali per gli assistiti più meritevoli (100 mila euro).

“E’ stato riaperto il Centro Vacanze di Nevegal in provincia di Belluno. Siglata poi una convenzione particolarmente favorevole per gli assistiti e i contribuenti per la concessione di mutui da parte della Banca Tesoriera. Abbiamo esteso inoltre la rete territoriale dei servizi sociali (Bari). Come è stato possibile realizzare tutto questo compreso il ripianamento di un debito iniziale di 3,5 milioni senza aumentare di un centesimo i contributi (altro impegno rispettato)?. Soltanto la gestione attenta, prudente, rigorosa, senza intermediari, del nostro patrimonio mobiliare di 280 milioni di euro ci ha consentito di realizzare cedole (8/10 milioni anno) e plusvalenze (5/8 milioni anno) che assommati ai 23 milioni di contributi hanno portato il nostro bilancio fino ai 42/43 milioni anno che ci permette di sostenere tutte le nostre attività. A fine mandato lasciamo quindi un patrimonio intatto (meglio lievemente aumentato di un milione rispetto al 2011) e un bilancio senza debiti, sano e trasparente. Molto utili si sono rivelate le buone relazioni con i sindacati del personale che ci hanno permesso di rinnovare il contratto integrativo aziendale e di realizzare un processo di prepensionamento nel rispetto delle leggi esistenti. Sono state riorganizzate le strutture dell’Ente introducendo modernità (bilancio economico patrimoniale), informatizzazione e controlli e trasparenza delle procedure. Il 13/09/2015 è stato approvato dal Cda un nuovo Statuto, alla approvazione ora dei Ministeri Vigilanti, che favorirà l’iscrizione di giovani professionisti volontari e renderà possibili nuove forme di assistenza. Stiamo sviluppando relazioni costruttive con gli altri Enti Previdenziali Privatizzati, riuniti nell’Adepp allo scopo di conseguire risparmi di gestione e sinergie che ci permettano di offrire ai nostri contribuenti livelli più elevati di welfare”.

In tutto questo il Cda lancia delle considerazioni: “In questi cinque anni abbiamo ritenuto opportuno, considerato il sempre più scadente clima di convivenza sociale nel nostro Paese, arricchire il nostro sforzo pedagogico-educativo con l’offerta di occasioni formative volte a creare nei giovani una più salda coscienza civica. Riteniamo cioè opportuno favorire la crescita non solo di professionisti competenti ma anche di cittadini responsabili che vivono e diffondono il rispetto della Costituzione, delle leggi e coltivino non l’esasperato individualismo ma il rispetto e l’attenzione per gli altri. Solo così si può costruire una società coesa ed efficiente. Dopo tutto questo sforzo, che ci è costato molto impegno, in momenti difficili, stentiamo a capire l’acredine nei nostri confronti che in questi giorni si è manifestata. Soltanto l’angustia, la miopia di visione e la mancanza di vere proposte possono spingere a rifugiarsi in tali atteggiamenti. Siamo sì in un momento elettorale (da noi voluto nel 2007 e nostro vanto) ma i toni dovrebbero essere più sorvegliati e costruttivi. Il nostro Paese non ne può più di grida e di insulti. Dobbiamo imparare a rispettarci ed a costruire insieme”.

“Ritengo che non dovrebbe mai venir meno la consapevolezza che Perugia ospita, con l’ONAOSI, una Fondazione di interesse nazionale che ha qui la sua sede centrale amministrativa, ma opera e svolge la sua funzione in tutto il Paese”. Questo è stato il saluto della presidente della Regione Catiuscia Marini. Per la  Marini “è molto importante tenere insieme questo doppio livello della presenza nel capoluogo regionale di una Fondazione nazionale, l’unica che abbiamo. In questo quadro, quindi, ben vengano le iniziative tese a sviluppare la rete nazionale dei collegi, così come è altrettanto importante il rapporto tra ONAOSI e le nostre due Università che devono tenere sempre alta la loro offerta formativa”.

La presidente ha quindi sottolineato come sia auspicabile anche una integrazione nelle azioni di assistenza agli studenti universitari tra ONAOSI e ADISU, l’agenzia che per la Regione si occupa di diritto allo studio universitario. “Molto importante – ha definito la presidente Marini – la modalità di gestione economico finanziaria della Fondazione ai fini della qualità della sua funzione assistenziale”, ed ha apprezzato i positivi dati della gestione di questa consiliatura illustrati dal presidente Zucchelli. Infine Marini ha affermato di prendere atto del fatto che “sia stata ribadita la centralità della sede amministrativa e operativa dell’ONAOSI a Perugia”.

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