Perugia, i precari della Provincia in stato d’agitazione, chiedono la proroga dei contratti

PERUGIA – Hanno proclamato lo stato di agitazione con forme di protesta “che – dicono – potrebbero ricadere sul funzionamento dei servizi” e con la possibilità anche “presidi presso le sedi istituzionali”. I precari dei servizi per l’impiego e la formazione della Provincia di Perugia chiedono di dare continuità al servizio a partire dalla proroga dei contratti di lavoro che sono prossimi alla scadenza. Per questo hanno scritto al presidente della Regione, Catiuscia Marini, e al presidente della Provincia, Mismetti per chiedere un incontro urgente. Nella lettera fanno anche il punto della situazione. “Siamo prossimi al termine dei contratti dei 50 lavoratori precari dei servizi per l’impiego e la formazione della Provincia di Perugia – scrivono – lavoratori che hanno sostenuto procedure concorsuali e con la propria attività hanno permesso a migliaia di persone, oltre al sistema produttivo, di accedere ad opportunità di lavoro, corsi di formazione, tirocini, politiche attive del lavoro, attività rivolte a soggetti svantaggiati, indennità di disoccupazione e cassa integrazione svolgendo da front office di tutte le crisi occupazionali del territorio”.

Ricordano che “nei primi 6 mesi del 2014 sono stati erogati 64438 servizi a 50988 utenti a cui vanno aggiunti circa 5300 percettori di cassa integrazione in deroga. Tali servizi hanno permesso a circa il 27% delle persone coinvolte di accedere ad un avviamento lavorativo. Oltre a ciò, sono attualmente in corso le attività che consentono di accedere alle opportunità previste dal Programma Garanzia Giovani, con un carico giornaliero di circa 40 utenti e appuntamenti fissati fino a marzo 2015 unite ad una capacità riconosciuta alla struttura in termini organizzativi e di programmazione delle attività a livello di monitoraggio nazionale”.

Nel corso dell’assemblea sindacale che si è tenuta ieri il presidente della Provincia, Nando Mismetti, e il direttore generale, Stefano Mazzoni, hanno evidenziato difficoltà normative, propri del riordino delle Province e della ormai prossima approvazione della Legge di Stabilità, tali da non consentire la proroga dei contratti pur in presenza di una copertura economica e, pertanto, la continuità dei servizi. Per questo i precari, di concerto con Cgil, Uil e Cobas, hanno proclamato lo stato d’agitazione.

Nella lettera inviata alla Marini e a Mismetti, sollecitano “un incontro urgente da definirsi entro brevissimo tempo e una dichiarazione di intenti che manifesti formalmente la volontà politica da parte di tutti i soggetti istituzionali coinvolti per dare continuità a servizi essenziali, a partire dalla proroga dei contratti dei lavoratori precari dei servizi per il lavoro e la formazione della provincia di perugia, in attesa che vengano definite le modalità legislative, a seguito del Jobs Act, di esercizio delle competenze in materia di formazione e lavoro a livello regionale”.

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