Perugia, ricercatori dell’Ateneo parteciperanno al progetto MyoGravity

PERUGIA – Anche ricercatori dell’ateneo di Perugia – il professor Guglielmo Sorci, docente di Anatomia umana, e la dottoressa Sara Chiappalupi, giovane assegnista del Dipartimento di medicina sperimentale – partecipano al progetto MyoGravity che prevede esprimenti scientifici sulla Stazione spaziale internazionale (Iss).
Il progetto, interamente italiano e finanziato dall’Agenzia spaziale italiana (Asi), ha lo scopo di studiare – spiega una nota dell’ateneo – gli effetti della microgravità sulla biologia delle cellule del muscolo scheletrico, uno degli organi più colpiti nei viaggi di lunga durata nello spazio.

“In assenza di gravità – spiega nella nota il professor Sorci – il muscolo scheletrico va incontro ad atrofia, con perdita di massa muscolare e alterazione nella composizione delle miofibre, rappresentando un problema in potenziali viaggi di lunga durata nello spazio. La Iss è un luogo ideale per questo tipo di studi perché, gravitando in orbita terrestre bassa, risente della quasi assenza di gravità, o microgravità. L’attenzione a questi aspetti è legata al fatto che l’attuale obiettivo della Nasa è una missione umana su Marte, ma le informazioni che otterremo saranno utili anche per comprendere meglio certe patologie che hanno alla base i meccanismi dell’atrofia muscolare”.
Il progetto MyoGravity, in particolare – prosegue la nota – ha previsto l’isolamento di cellule staminali adulte (cellule satelliti) da biopsie di muscolo scheletrico di soggetti volontari e dello stesso astronauta italiano Paolo Nespoli, prima della sua partenza a fine luglio per la missione di cinque mesi sulla Iss. Una parte delle cellule satelliti isolate da Nespoli sono state amplificate e spedite con il lancio SpaceX-12 sulla Iss.

Il confronto con le stesse cellule coltivate a terra in condizioni standard o di microgravità simulata permetterà di evidenziare le modificazioni indotte nelle cellule dalla microgravità. Insieme alle cellule umane, sono state inviate sulla Iss cellule muscolari murine iperesprimenti il fattore di crescita Igf-1 per verificare gli effetti protettivi di quest’ultimo nei confronti dell’atrofia muscolare da microgravità

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