Perugia, sforbiciata in vista per dirigenti e premi, la giunta si prepara alla riorganizzazione

PERUGIA – Una sforbiciata sui dirigenti. La riorganizzazione del Comune passa anche da una loro cura dimagrante non solo numerica ma anche economica. La diminuzione numerica e un nuovo sistema di valutazione fanno parte dei criteri generali di organizzazione dell’ente approvati questo pomeriggio dalla giunta, da sottoporre ora all’approvazione del Consiglio.

In base a quanto deciso dall’amministrazione Romizi, “la giunta – si legge in una nota – dovrà diminuire il numero dei dirigenti e dare attuazione ad un nuovo sistema di valutazione della dirigenza che veda riconosciuta la professionalità e che non costituisca un adempimento meramente formale o contrattuale: in tale contesto il sindaco valuterà l’esigenza organizzativa della figura del direttore generale”. L’obiettivo è di alleggerire la burocrazia, di aumentare l’efficienza, di rendere la struttura sempre più leggera, e di dare più attenzione alle esigenze di cittadini, famiglie e imprese.

Tra gli criteri generali, pertanto, ci sono anche una razionalizzazione e diminuzione della spesa: “la riorganizzazione della struttura comunale dovrà comportare – si legge ancora nella nota – un accorpamento ed una ridefinizione delle funzioni attribuite ai diversi uffici e servizi per contesti omogenei, evitando quanto più possibile la frammentazione delle procedure e delle competenze. Tale scelta dovrà implicare effetti di razionalizzazione della spesa derivanti dal miglioramento organizzativo”.

Sono previste anche la semplificazione e lo sviluppo delle conoscenze. In questo senso l’amministrazione dovrà procedere ad una revisione e semplificazione dei processi decisionali, anche mediante strumenti di continua interazione e dialogo fra amministratori e struttura tecnico-amministrativa, favorendo momenti di coordinamento e confronto finalizzati alla migliore attuazione dei programmi dell’Amministrazione.

Gli altri criteri sono: sicurezza urbana (si dovrà potenziare adeguatamente, nel corso del mandato, il presidio della sicurezza urbana attraverso una specifica struttura posta alle dirette dipendenze del sindaco);

dialogo aperto con la comunità locale, il Comune “amico” (lo strumento attuativo sarà costituito da un processo di valorizzazione delle risorse umane dell’ente attraverso l’efficientamento degli strumenti di formazione indirizzati a migliorare la professionalità, a tutela dell’interesse pubblico e conseguentemente, a favorire una percezione positiva da parte del cittadino dell’immagine del lavoro nell’amministrazione comunale, sviluppando un metodico sistema  di dialogo aperto con la comunità locale e facendo così sentire il Comune “amico”);

sviluppo economico (dovrà essere sviluppata la più ampia progettualità per lo sviluppo economico dell’ente e della comunità, con l’impegno ad ampliare la ricerca delle risorse finanziarie intercettabili, dando ascolto agli stakeholders. Collegato allo sviluppo economico dovrà essere la programmazione comunitaria e la ricerca della più ampia gamma di ambiti di finanziamento, volti a rendere sostenibili i progetti sviluppati dai vari settori, supportandoli, laddove necessario, nella stessa stesura progettuale);

meccanismi di controllo (in tale ambito dovranno essere realizzati anche meccanismi di controllo e verifica dei risultati raggiunti con strumenti di ascolto e monitoraggio dell’efficacia dell’azione amministrativa e della sua economicità complessiva che diano evidenza alla comunità della validità delle scelte compiute);

servizi alla persona (si dovrà dare centralità e ridisegnare il sistema dei servizi alla persona, con una struttura specificatamente dedicata ad ascoltare in maniera più completa le diverse istanze della società, ponendo il cittadino al centro di tale sistema);

innovazione tecnologica e servizi (si favorirà lo sviluppo dei temi delle smart cities, della sostenibilità e dell’innovazione finalizzato alla rinascita economica e sociale della città, coniugandolo con una maggiore attenzione alla manutenzione del patrimonio e delle infrastrutture);

revisione della struttura del governo del territorio (si dovrà rimodellare la struttura preposta al governo del territorio nell’ottica di un’accentuazione del ruolo di attuatore delle politiche di sviluppo e gestione territoriale e non come elemento di gestione dei servizi e delle manutenzioni).

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