Perugia, taglio dei servizi e tasse, Pd e Psi sul piede di guerra, su Gesenu Fp-Cgil chiede chiarimenti
PERUGIA – Aumento delle tasse, taglio dei servizi e commissione sulla spending review. Sono questi i punti su cui Pd e Psi del consiglio comunale di Perugia vanno all’attacco della giunta Romizi. Secondo i due gruppi consiliari, che questa mattina hanno tenuto una conferenza stampa, il sindaco e la sua squadra “stanno facendo l’esatto opposto di quanto proposto in campagna elettorale: aumentano le tasse e al contempo tagliano i servizi”. Il dito, in particolare, è puntato sul taglio del 20% delle convenzioni attualmente in vigore operato per sanare parte dello squilibrio da 9,5 milioni di euro tra capacità di entrata e spesa programmata dagli uffici.
“Per il momento – hanno detto Pd e Psi – non c’è un elenco completo delle misure, è passato un mese dalla riunione di giunta del 30 luglio e ancora non sappiamo quali servizi sono stati tagliati. Ci arrivano solo rumors e alcune notizie dalla stampa”.
E qui parte l’elenco. “Vogliono chiudere – spiegano – il punto informazioni turistiche a Pian di Massiano, hanno ridotto l’orario dei musei, quello delle biblioteche compresa l’Augusta che non sarà più aperta il sabato mattina, Per il capogruppo Pd, Diego Mencaroni, si tratta di “un taglio lineare del 20% sui servizi colpendo la cittadinanza, compresi i nonni che fanno attraversare i bambini fuori dalle scuole e il centro giovani di un’area delicata come il Bellocchio. Il tutto dicendo che il Comune rischiava il dissesto, salvo poi fare marcia indietro sul presunto ‘buco’”.
Per quanto riguarda la commissione comunale sulla revisione della spesa, Pd e Psi hanno chiesto che la Controllo e garanzia ne verifichi la legittimità: “Un organismo – dicono – che appare evidentemente illegittimo e che ha sorpassato le doverose sedi istituzionali, cioè consiglio comunale e commissione Bilancio”.
Sul fronte delle tasse, Pd e Psi si scagliano contro le aliquote di Imu e Tasi e, in particolare, la decisione di non applicare la Tasi per le prime case di lusso. “E’ una scelta politica – dice Tommaso Bori del Pd – a corollario di un’impostazione complessiva squilibrata. Hanno fatto promesse avventate in campagna elettorale e ora colpiscono la massa tutelando invece chi ha immobili di prestigio o molteplici proprietà”. Conti alla mano Bori ha ricordato che la Tari aumenterà di uno 0,7% e che in commissione gli emendamenti di Pd e Psi per incrementare le detrazioni sono stati bocciati.
Sul fronte dei taglio ai servizi si registra anche dura presa del coordinatore Cgil della Gesenu, Fabrizio Cecchini e della segretaria generale della Funzione pubblica regionale, Vanda Scarpelli.
La giunta, a fronte dell’introduzione della nuova tariffa sui rifiuti, la Tari, ha annunciato, nei giorni scorsi, che nel 2015 ci sarà un risparmio consistente intorno al milione di euro a beneficio di tutti i contribuenti a cui si affiancherà una riduzione dei servizi, concordata da palazzo dei Priori con Gesenu, concentrata prevalentemente sui servizi accessori e opzionali, nonché su alcune riduzioni di frequenze di svuotamenti di cassonetti”. Su questi dichiarazioni i due rappresentanti sindacali vanno su tutte le furie.
“Presa di per sé, la notizia del taglio della spesa dei servizi di igiene urbana non può che essere salutata come una grande conquista – dicono Cecchini e Scarpelli – ma ci sono alcune questioni a cui vorremmo sia data una risposta chiara e urgente. La raccolta differenziata è stimata al 65% in rispetto del dettato della normativa vigente, tagliare i servizi (le frequenze di raccolta su plastica, vetro e cartone) come può non avere una ricaduta negativa su tale risultato? Che servizio si intende offrire ai cittadini tagliando i servizi accessori? Non pulire le caditoie, per esempio, potrebbe voler dire vedere allagate le strade di Perugia in occasione della stagione delle piogge (quest’anno praticamente tutto l’anno). E’ questo un obiettivo da raggiungere? E’ questo un salto di qualità nell’efficientizzazione del sistema? Si è considerato che, qualora venisse meno il risultato della raccolta differenziata al 65%, il Comune di Perugia (ovvero i cittadini) sarebbe soggetto a sanzioni amministrative da parte della Comunità Europea? Tagliare i servizi che ripercussione ha sui livelli occupazionali attuali?”
Insomma la Cgil solleva una serie di interrogativi e criticità su Gesenu, che per altro aveva già evidenziato al sindaco Romizi chiedendo un incontro insieme a Fit Cisl, Uiltrasporti e rsu aziendale.
“La risposta – aggiungono Cecchini e Scarpelli – è stata quella di rimandare ad un incontro non appena fossero stati definiti i nuovi assetti societari, ma l’urgenza di affrontare i problemi, non può essere dilazionata, né tanto meno, a nostro avviso, si può andare avanti in maniera unilaterale e pensare che assisteremo passivamente a tanto spettacolo. Si inizi davvero ad agire in modo nuovo con chi il cambiamento lo determina, ovvero con le lavoratrici ed i lavoratori che “fanno” la qualità dei servizi”.