Perugia, tumore alla mammella operato con una tecnica innovativa

PERUGIA – Una donna di 50 anni, alla quale alla quale era stata diagnosticata una neoplasia alla mammella, è stata operata all’ospedale di Perugia con una tecnica considerata innovativa che ha permesso di impiantare direttamente una protesi definitiva. Intervento – ha sottolineato il Santa Maria della Misericordia – per la prima volta in Umbria. Anche grazie a questa procedura, la paziente è rimasta ricoverata per un solo giorno e le sue condizioni vengono definite buone dai sanitari.

L’intervento chirurgico è stato eseguito dal dottor Paolo Gerli della Breast unit dell’Azienda Ospedaliera di Perugia, che si è avvalso della collaborazione del dottor Roberto Ercolani e delle dottoresse Ambra Mariotti e Valentina Ceccolini. La nuova tecnica chirurgica – è stato spiegato – consiste nella copertura della protesi utilizzando un lembo di derma nella parte inferiore del seno, unito a un tessuto biologico nella sua parte superiore. Questa strategia chirurgica – sottolinea ancora l’ospedale attraverso il suo ufficio stampa – è definita altamente innovativa e viene utilizzata in Italia da circa un anno in “pochissimi” centri, con il vantaggio di preservare il muscolo pettorale e mantenere l’integrità fisico-anatomica della paziente, con “evidente giovamento” dal punto di vista funzionale ed estetico.

“Intendevo applicare questa metodologia già da qualche tempo, ma era necessario aspettare i risultati della letteratura internazionale” ha spiegato il dottor Gerli. “Quando i vantaggi sono emersi in maniera evidente – ha aggiunto -, ho ritenuto di associare alla tecnica già nota di mastectomia skin-reducing l’impiego del dispositivo biologico”. L’intervento chirurgico è stato eseguito nei giorni scorsi e la paziente già a distanza di pochissimi giorni ha ripreso gradualmente l’attività lavorativa, evitando la fase della riabilitazione. “Per chi come me ha seguito l’evoluzione chirurgica del trattamento del tumore della mammella negli ultimi trenta anni – ha detto ancora Gerli -, è straordinario constatare e come una patologia devastante anche sotto il profilo psicologico, venga oggi vissuta in maniera meno drammatica grazie ai passaggi innovativi che i professionisti sanno cogliere per garantire alle donne una sempre migliore qualità della vita”.

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