Perugina, la presidente Marini: “Nestlè chiarisca il piano industriale per lo stabilimento di San Sisto”
“Entro settembre un tavolo di confronto a livello nazionale sulla Perugina con Governo, Regione, Comune di Perugia, lavoratori e dirigenti della Nestlè, avente come finalità non solo il mantenimento dell’impianto produttivo e quindi della forza lavoro, ma anche la conoscenza della strategia che la multinazionale intende adottare quanto a investimenti commerciali e promozionali. Necessario che non ci si limiti al ‘Bacio’ e alle tavolette di cioccolata ma si mantengano anche le altre produzioni”: sono i punti fondamentali per “assicurare un futuro allo stabilimento di Perugia”, che la presidente della Regione Catiuscia Marini ha illustrato con una specifica informativa all’Aula di Palazzo Cesaroni.
Nestlè – ha ricordato la presidente Marini – nel 2014 aveva proposto una ristrutturazione con un taglio di 210 dipendenti alla Perugina di San Sisto. Per evitare questo taglio, venne sottoscritto un contratto solidarietà per
tutti gli 861 occupati diretti, della durata di due anni e con scadenza il primo settembre 2016, che incide, riducendolo, sull’orario lavoro e sula busta paga (fino al 50% in presenza di un rilevante calo produttivo).
Per tutti questi motivi, “da mesi i sindacati hanno avviato, insieme a Regione Umbria e Comune di Perugia, un confronto con l’azienda sul futuro dello stabilimento, proponendo anche un vero e proprio piano industriale delle Rsu”.
Tra i punti centrali del confronto, Marini ha elencato le prospettive commerciali delle produzioni per il mantenimento dei volumi produttivi (il rischio da evitare è che scendano sotto 25 mila tonnellate), gli investimenti commerciali e promozionali, il posizionamento delle produzioni di San Sisto rispetto agli altri stabilimenti del gruppo, le politiche aziendali per altre produzioni.
“Le smentite pubbliche – ha detto la presidente dell’Umbria – non ci rassicurano, specialmente se, come Nestlé ritiene, il futuro della Perugina è concentrato soltanto sulla promozione commerciale dei Baci Perugina. In quella fabbrica c’è la possibilità di diversificare le produzioni, ed è questo che può assicurare un futuro solido allo stabilimento di San Sisto”.