Polo chimico ternano, Beaulier e Treofan perdono pezzi, area Basell ferma al palo

TERNI – Era negli accordi ma la perdita del posto di lavoro, annunciata o improvvisa che sia, lascia sempre un po’ l’amaro in bocca. Così è accaduto che nei giorni scorsi 19 lavoratori della Beaulier Fibres International Terni, hanno lasciato lo stabilimento di piazza Donegani per scadenza del contratto 12 mesi. Tra meno di un anno scadrà il contratto agli altri 15, dei 34, riassunti da Meraklon con contratti a tempo determinato. Sono invece 75 quelli che non rischiano avendo il contratto a tempo indeterminato. Nonostante l’azienda guidata dall’amministratore delegato Pinoca, stia riconquistando quote di mercato, la crisi si fa sentire e questi contratti non sono stati rinnovati.

Sullo stesso sito insiste tutto il polo chimico ternano che, complessivamente, non se la passa un granché, tanto da essere inserito – come ribadito di recente anche dal segretario regionale della Cgil, Mario Bravi – all’interno della “vertenza Umbria”.

In questi giorni Treofan, altra azienda del polo, ha avviato le procedure per il licenziamento per riduzione di personale di 19 addetti tra operai e impiegati. La forza lavoro passerà così da 157 addetti a 138. L’azienda ha incaricato Confindustria di avviare le procedure per la mobilità. Il sindacato è impegnato a cercare delle soluzioni che riducano al minimo i costi sociali e nello stesso tempo vuole trovare delle soluzioni per creare nuove opportunità.

L’ultima questione riguarda la vendita dell’area Basell. La trattativa è bloccata. La multinazionale vuole 12milioni circa, al netto della bonifica, per la cessione dei 40 ettari di terreno. Una cordata capitanata da Novamont, comprendente anche Cosp Tecno Service e Regione dell’Umbria, ha manifestato interesse all’acquisto ma a tutt’oggi non si è mosso nulla. A tal proposito i sindacati chiederanno un incontro con le istituzioni per fare il punto. A guardare la vicenda con il fiato sospeso sono un gruppo di lavoratori della multinazionale a cui l’assessorato regionale allo Sviluppo economico ha prorogato la mobilità in deroga fino al 31 dicembre 2014 e a cui era stata promessa la ricollocazione con l’eventuale reindustrializzazione del sito.

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