Puc, stilato l’elenco dei Comuni ammessi al finanziamento

Atteso come la manna da molti Comuni umbri, l’elenco dei Puc3, programmi urbani complessi ammessi a finanziamento, ha preso forma.

Dopo giorni con il fiato sospeso per i timori della vigilia, in base a cui, per ammettere più Comuni ai finanziamenti la giunta regionale si apprestava a tagliare un po’ a tutti con il rischio di inficiare la funzionalità dei progetti, il piano di finanziamenti è stato approvato destinando il 70 per cento delle risorse complessivamente stanziate ai progetti sovracomunali e la restante quota ai Puc di singole amministrazioni.

I Programmi interessano Comuni con una popolazione inferiore ai 10 mila abitanti e prevedono diverse tipologie di interventi: il recupero di insediamenti storici o degradati, il miglioramento delle infrastrutture, sistemi di servizi anche in un ottica di rete tra i diversi centri, incentivi alle attività economiche, riqualificazione della residenza. Inoltre i Programmi ammessi interessano o un territorio di un solo comune, o quelli aventi per oggetto il territorio di più comuni organizzati sulla base di una strategia unitaria.

Le risorse destinate dalla Giunta regionale ammontano a 14,5 milioni di euro. I Comuni ammessi a finanziamento sono: per i “Puc” singoli i Comuni di: Otricoli, Bevagna, Avigliano Umbro, Città della Pieve, Giano dell’Umbria, Calvi dell’Umbria; per i Puc proposti in forma intercomunale: I) Giove – Penna in Teverina – Attigliano – Lugnano in Teverina – Guardea – Amelia; II) San Gemini – Montecastrilli – Massa Martana – Acquasparta; III)Ferentillo – Polino – Arrone – Montefranco; IV) Fabro – Ficulle – Parrano – Montegabbione – Monteleone di Orvieto.

Inoltre la giunta regionale, considerata la qualità dei progetti presentati ha reperito una dotazione di risorse aggiuntive a quelle previste nell’ambito della riprogrammazione del Par-FSC 2007-2013 e delle economie ottenute da precedenti interventi di edilizia residenziale. Ha dunque stanziato ulteriori 11 milioni di euro per finanziare i Programmi presentati. I Comuni ammessi a finanziamento, grazie a questi ulteriori stanziamenti, sono per i PUC singoli: Bettona, Sellano, Stroncone, Tuoro sul Trasimeno; per i PUC intercomunali: V) Panicale, Paciano, Piegaro, VI) Montone – Monte Santa Maria Tiberina – Citerna – San Giustino – Pietralunga – Umbertide – Città di Castello – Lisciano Niccone; VII) Santa Anatolia di Narco – Scheggino; VIII) Alviano – Baschi – Montecchio – Porano – Castel Giorgio – Orvieto; IX) Fratta Todina – Monte Castello di Vibio.

La giunta regionale si è inoltre riservata di finanziare ulteriori programmi o interventi che sono ricompresi nella graduatoria dei PUC 3, di rilevanza urbana o sovracomunale, sulla base delle disponibilità che potranno provenire da economie di stanziamento a valere sulla programmazione “ParFsc” o di altri programmi attinenti le politiche urbane e che riguardano per i Puc comunali i Comuni di Vallo di Nera, Passignano sul Trasimeno, Gualdo Cattaneo, Torgiano, Montefalco, San Venanzo, Deruta, Valfabbrica; per i Puc sovracomunali: Sigillo – Costacciaro – Fossato di Vico; Allerona – Castel Viscardo; Spello – Valtopina -Nocera Umbra – Assisi; Norcia – Cascia – Preci – Poggiodomo – Monteleone di Spoleto; Campello sul Clitunno – Castel Ritaldi – Trevi.

Per la presidente della Regione, Catiuscia Marini, “con l’approvazione di questi atti, si completa una prima fase delle politiche regionali di riqualificazione urbana che hanno visto impegnate, nell’ultimo decennio, risorse della Regione per quasi 130 milioni di euro. La Regione Umbria – ha proseguito la presidente – si è posta un disegno molto ambizioso che ha preso spunto da un progetto di urbanizzazione diverso da quello di altre realtà italiane. L’Umbria si caratterizza infatti per l’assenza di grandi conurbazioni o di aree metropolitane e per l’esistenza di centri di piccole dimensioni, ma di grande qualità urbana, immersi in territori ambientalmente significativi. La giunta regionale per sostenere questa programmazione ha realizzato un impianto programmatorio coerente, che ha messo a sistema risorse provenienti da diverse fonti finanziarie: comunitarie, fondo per lo sviluppo e la coesione, fondi del bilancio regionale, risorse per la casa e stanziamenti del Cipe”.

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