Qualità della vita, Terni precipita di 23 posti in classifica, Perugia ne guadagna altrettanti

Ravenna sale sul podio, scalzando Trento che finisce immediatamente dietro. Modena recupera 10 posizioni e sale al terzo posto. Il Sole24Ore ha reso nota la classifica sulla qualità della vita delle città italiane. Si tratta del risultato di una ricerca che il quotidiano economico svolge ogni anno confrontando le performance delle province italiane tramite dei parametri suddivisi in sei capitoli. Un’analisi che quest’anno premia Perugia, che scala 23 posizioni in classifica pizzandosi al 27esimo posto e penalizza Terni che, invece, perde 23 posizioni al 62esimo posto della graduatoria.

“Siamo consapevoli che Terni e il Paese stanno vivendo una crisi pesante, che ha ripercussioni in tutti gli ambiti, ma la rilevazione 2014 del Sole 24 ore sulla qualità della vita in questa edizione appare poco comprensibile e soprattutto discordante dagli stessi dati divulgati dal Sole 24 Ore nel corso di quest’anno o addirittura poche settimane fa”, dichiara il sindaco Leopoldo Di Girolamo.

“Quello che sorprende – prosegue il sindaco –  è che il calo di 23 posizioni rispetto alla classifica del 2013 maturi per alcuni indicatori che vanno in contrasto con le informazioni finora assunte. La 88 posizione nelle estorsioni e la 90 posizione negli appartamenti svaligiati ci pone insieme a realtà dove opera la malavita organizzata, situazione che non è minimamente paragonabile con quella di Terni. I dati forniti dal sottosegretario Bocci, inoltre, sembrano essere invece molto più rispondenti alla situazione reale e danno un trend in calo per il 2014 del 15%, con diminuzioni ancora più consistenti proprio nei furti di appartamento. Lo stesso Comitato sulla sicurezza e l’ordine non ha mai evidenziato situazioni allarmanti e anzi, proprio nel 2014, ha registrato una vasta reazione da parte delle forze dell’ordine e della magistratura su alcune situazioni, come la sicurezza delle abitazioni private”.

“Altro elemento di criticità – continua il sindaco – è quello sulle strutture cosiddette per i più piccoli, la perdita in questo indicatore di oltre venti posizioni è in contrasto con la decisione del comune di Terni, che a differenza di altri, ha deciso di non chiudere alcuna struttura, come asili nido e altro. Sull’ambiente, altro elemento dove si registra un calo consistente, la situazione è più complessa di quanto sembra descrivere la tabella. Lo scorso anno eravamo nella pagella ambientale al 28° posto quest’anno al 42°. E’ difficile pensare che siano subentrati elementi di criticità tali da far perdere quasi venti posizioni, se consideriamo che alcuni elementi inquinanti sono diminuiti per il calo della produzione industriale e per la circolazione dei veicoli a motore”.

“Così come non mi sono esaltato quando appena un anno fa i dati andavano in tutt’altra direzione – ha concluso Di Girolamo – non mi deprimo difronte a numeri meno confortanti. Anzi, costituiscono uno stimolo per me e la giunta per intensificare il lavoro e accelerare sulle decisione da prendere, nella consapevolezza che il nostro operato è comune alla stragrande maggioranza dei Ternani, quelli cioè impegnati a rimboccarsi le maniche”.

 

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