Referendum, Gozi e Bocci a Gualdo Tadino: “Non perdiamo questa occasione”

GUALDO TADINO – “Un voto sul testo e non sul contesto per non perdere una occasione storica”. È questo l’appello che ha lanciato il sottosegretario Sandro Gozi da Gualdo Tadino, insieme al sottosegretario agli Interni Gianpiero Bocci, all’assessore regionale Luca Barberini, al consigliere regionale Andrea Smacchi, al sindaco Massimiliano Presciutti e al professor Antonio Pieretti.

“Respiriamo ora una sensazione diversa – ha detto Barberini – si è iniziato a parlare sul merito e non pro o contro Renzi. Si parla di una proposta referendaria che stiamo aspettando da tanti anni. Stiamo dando una risposta che va a toccare i principi costituzionali e i valori del nostro paese. Modifiche che vanno incontro a tre esigenze: semplificazione, celerità, chiarezza poi sui compiti dello Stato e delle Regioni”. “Non ci dobbiamo stupire se non siamo credibili – ha fatto eco Smacchi – questo è il paese delle lobby. Solo se passerà la riforma riusciremo a passare realmente alla seconda repubblica”. Il professor Pieretti ha smontato le bufale che vengono raccontate dal fronte del no, in un intervento accorato e appassionato.

“Il 4 dicembre è in gioco il nostro futuro – ha detto il sottosegretario Bocci – e per questo è importante andare tutti a votare, esprimendo una opinione che va data con grande consapevolezza. Siamo di fronte ad una occasione che non può aspettare trent’anni. Non si aumentano i poteri del premier. Stiamo provando a cambiare gli errori del passato. Nessuna rivoluzione costituzionale c’è stata, ma cambiamenti che prendono atto delle necessità. Facciamo quello che ci hanno chiesto i padri costituenti, che hanno detto che puntiamo molto sulle autonomie locali.
Questa è una “Rivoluzione della normalità”. Dobbiamo chiederci se stiamo dando attuazione alla prima parte della costituzione. L’impegno e dare piena attuazione alla costituzione. Dopo aver fatto la riforma, l’impegno e dare piena attuazione alla costituzione per quei principi che fanno la vera differenza tra chi e riformatore e chi e innovatore”. “Se va tutto bene così, votate no – ha detto Gozi – ci sarà più potere per i cittadini, più democrazia diretta. Va ricordato poi che si vota sul testo e non su Matteo Renzi. Su un testo scritto dopo dibattiti e consultazioni. Se diciamo no ora, avremo però meno forza per cambiare il contesto e saremo condannati all’immobilismo”.

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