Regione, ok al bilancio: consiglieri con mascherine e palazzo a porte chiuse

PERUGIA – L’Assemblea legislativa dell’Umbria, nella seduta odierna, ha approvato a maggioranza, con 13 a favore e 7 astenuti (assente alla votazione Paparelli-PD), la “Nota di aggiornamento al documento di economia e finanza regionale”.  Questi i criteri della manovra finanziaria: per il 2020 invarianza della  pressione fiscale; decrescita delle entrate tributarie e riduzione di alcune entrate extratributarie; contenimento e riduzione delle spese di funzionamento per l’intero sistema regionale; riduzione dei costi della politica con un taglio delle spese previste per le strutture di supporto della Presidente e della Giunta regionale e anche delle spese di funzionamento dell’Assemblea legislativa; revisione della spesa del personale; finanziamento con risorse regionali incrementali del sistema di Tpl. E poi ancora incentivazione delle politiche a supporto economico alle famiglie e alle imprese; rafforzamento delle politiche per la protezione civile; sostegno agli interventi di manutenzione straordinaria sulle strade regionali; sostegno delle attività culturali e degli interventi a favore dello spettacolo, dei giovani e dello sport; rafforzamento delle politiche per la promozione turistica del territorio. Per il TPL si procederà ad una attenta verifica della sostenibilità complessiva dell’intero sistema di trasporto, che dovrà attivare interventi di efficientamento e rimodulazione delle corse in modo da rispondere alle reali esigenze di mobilità cercando di evitare sprechi.

Illustrando la RELAZIONE DI MAGGIORANZA Daniele NICCHI (Presidente Prima commissione–Lega) ha sottolineato che “l’Umbria fatica molto più di altre regioni ad uscire dalla fase di recessione e l’emergenza Coronavirus aggrava questa situazione. La manovra di bilancio 2020-2022 viene predisposta in una situazione economica complessa e in un quadro finanziario caratterizzato da diverse criticità dovute ai sempre più stringenti vincoli di finanza pubblica. La Regione dovrà rendere disponibili le risorse finanziarie per il COFINANZIAMENTO DEL PROGRAMMA EUROPEO 2021-2027 utilizzando gli strumenti di bilancio a sua disposizione. Il bilancio regionale attuale 2019-2021 non prevede alcuno stanziamento per il 2021 per il cofinanziamento. La Giunta dovrà valutare ed adottare misure per sostenere questa occasione di sviluppo della Regione, prevedendo un accantonamento negli esercizi 2021 e 2022 di risorse da rendere disponibili per il cofinanziamento.
Le CRITICITÀ sono dovute ai sempre più stringenti vincoli di finanza pubblica. Per il 2020 l’Umbria dovrà concorrere alle manovre di finanza pubblica con un avanzo rispetto al pareggio di bilancio per circa 16,44 milioni di euro. Inoltre nel triennio 2020-2022 l’Umbria deve realizzare investimenti per circa 58 milioni di euro con vincoli stringenti in termini temporali e procedurali. I margini di flessibilità del bilancio risultano assai limitati sia per l’obbligo del rispetto del vincolo del pareggio di bilancio e sia per un andamento costante o in diminuzione delle entrate regionali. Ulteriori criticità sono: andamento tendenziale decrescente di alcune entrate tributarie regionali; disequilibrio strutturale del sistema del trasporto pubblico locale (le risorse fino ad oggi destinate nel bilancio regionale non consentono la sostenibilità del livello dei servizi in essere); necessità di mettere in atto misure più rigide di spending review; necessità di rafforzare azioni ed interventi per favorire la ripresa delle attività economiche e delle imprese umbre; necessità  di incentivare interventi di supporto economico alle famiglie; difficoltà nel reperimento delle risorse finanziarie necessarie per il cofinanziamento della nuova programmazione 21-27 a partire dal 2021.
QUADRO ECONOMICO. Il PIL dell’Umbra nel 2018 aumenta solo dello 0,07 per cento, mentre altre regioni come le Toscana e le Marche crescono rispettivamente dell’1,56 e del 3,05. La nostra regione soffre inoltre sotto l’aspetto della produttività di lavoro. Nei primi nove mesi del 2019 c’è stata una contrazione delle esportazioni del 1,3 per cento, mentre in Italia è aumenta del 2,5. Per l’emergenza CORONAVIRUS la Regione si è sin da subito attivata sia per tutelare la salute dei cittadini e sia per cercare di assorbire il più possibile il danno economico. Per tutelare gli operatori economici è stato convocato il tavolo di crisi con le associazioni di categoria per predisporre misure idonee a fronteggiare le ricadute economiche che si verificheranno per questa crisi internazionale. Dall’incontro è scaturita la necessità della nascita di una Task Force che sarà chiamata a monitorare la situazione così da recepire le esigenze delle imprese dei vari settori produttivi, per poterle portare ai tavoli nazionali. Il danno economico riguarderà sicuramente due settori fondamentali della nostra economia: il turismo ed il settore produttivo. Ci sarà una flessione importante dei flussi turistici in particolare dei cinesi che nel 2018 erano il 10 per cento del totale.
FONDI COMUNITARI. Per un bilancio con pochi margini di flessibilità i fondi comunitari rappresentano la principale forma di finanziamento su cui impostare importanti politiche per lo sviluppo economico e per la coesione sociale della Regione. Ad oggi l’Umbria ha raggiunto i target N+3 fissati sia per il Por FESR 14-20 che per il Por FSE. Anche per le politiche agricole i target fissati nel Psr sono stati tutti raggiunti. Il target per il 2020 è di circa 139milioni di euro, e visto il livello di spesa fin qui raggiunto significa che ci saranno risorse da spendere e da certificare nel 2020 per circa 45milioni di euro. L’FSE 14-20 a fine 2019 presentava impegni contabili pari al 50,88 per cento della dotazione del programma ed una spesa totale ammissibile pari al 29 per cento dell’intera dotazione. Per il FESR le risorse ancora da impegnare e liquidare arrivano addirittura al 50 per cento di quelle disponibili. È stata definita una proposta di RIALLOCAZIONE DELLE RISORSE finanziarie per favorire la capacità e la velocità della spesa ed allo stesso tempo riesca a massimizzare l’impatto sul sistema regionale dell’investimento delle risorse comunitarie. Il totale delle risorse ancora nelle disponibilità saranno un importante strumento per lo sviluppo economico e sociale dell’Umbria dei prossimi anni, anche per l’impatto che avrà l’emergenza coronavirus. È proprio su queste risorse che saranno concentrati gli sforzi per accelerare procedure ed attività amministrative al fine di aumentare il livello di attuazione, cercando di recuperare rispetto alla situazione attuale. Per il PSR l’avanzamento della spesa ha superato il 45 per cento, per le risorse impegnate si arriva a circa il 90 per cento delle risorse programmate. Le risorse destinate all’Umbria per il FONDO PER LO SVILUPPO E LA COESIONE è di circa 311milioni di euro di cui circa l’80 per cento destinato ad interventi già individuati nell’ambito dei Piani Operativi Ambiente, Infrastrutture e Cultura e Turismo, il restante 20 risulta accantonato per interventi riguardanti la Banda Ultra Larga, Bando Periferie ed altro. Per la NUOVA PROGRAMMAZIONE 2021-2027 la Commissione Europea ha proposto la riconferma dell’impianto della futura Pac a due pilastri: sostegno al reddito e misure di mercato, e la politica di sviluppo rurale. Per il cofinanziamento da reperire con risorse del bilancio regionale, si può prevedere un livello di risorse almeno pari a quelle dell’attuale periodo, anche perché l’Umbria non si troverà più tra le regioni sviluppate ma nella categoria delle regioni in  transizione come l’Abruzzo e le Marche.

Illustrando la RELAZIONE DI MINORANZA, Donatella PORZI (Pd, vice presidente della Prima commissione) ha evidenziato la  “difficilissima situazione che la nostra regione, il nostro Paese, l’Europa e tutto il mondo stanno affrontando; un’emergenza straordinaria, tragicamente inedita.  CHI HA AMMINISTRATO ININTERROTTAMENTE QUESTA REGIONE PER DECENNI – HA RIMARCATO PORZI – NON HA LASCIATO MACERIE NÉ ECONOMICHE NÉ SOCIALI ED HA BEN PRESENTE COSA SIGNIFICHI GOVERNARE, PRENDERE DECISIONI, ASSUMERSI LE RESPONSABILITÀ. Chi, come noi, è stato forza di Governo ha il dovere di dare l’esempio nel difendere gli interessi collettivi, la salute dei cittadini, lo sviluppo delle imprese, il sostegno ai lavoratori. Con questo spirito e con questo senso di responsabilità politica e istituzionale svolgiamo ora il ruolo di forza di opposizione, ed affronteremo la discussione sulla manovra di bilancio. In questa circostanza, più che mai, avendo come unica e grande motivazione prevalente su tutto la salvaguardia e lo sviluppo del bene comune. Responsabilmente abbiamo deciso di accorciare i tempi per l’approvazione del bilancio (il cui termine è stato spostato alla fine di maggio dal decreto governativo “Cura Italia”) che sarebbero stati comunque compressi. Venti giorni per discutere e approvare l’iter sul bilancio del primo atto più importante del nuovo Esecutivo regionale sono davvero pochi. Questo Bilancio è un atto politico che traccia chiaramente il solco nel quale si è pensato di indirizzare l’azione di governo del prossimo triennio.  Un’azione di governo dirigistica, non sostenuta da visione strategica e che limita il necessario confronto e dibattito pubblico.  Avremmo avuto bisogno di approfondirlo in Prima commissione, chiedere chiarimenti e acquisire pareri per  poter formulare emendamenti per rendere il documento più attinente alle esigenze della comunità umbra. L’accordo raggiunto e condiviso, per anticipare l’approvazione del Bilancio ci permette comunque di uscire dall’esercizio provvisorio, che la Giunta ha deliberatamente protratto per un tempo troppo lungo, nonostante l’invito più volte reiterato dalla minoranza ad accelerare i tempi per le tante necessità che l’Umbria ha e che da tutte le parti sono state rappresentate. Dopo mesi di perfetto immobilismo e nessuna legge o atto politico prodotto fino ad ora dalla maggioranza di destra, ora la maggioranza non può più permettersi di vivacchiare, criticando quanto fatto nelle Legislature precedenti salvo poi portare in Aula un bilancio nella cui relazione di presentazione è scritto che la situazione economica è stabile e che negli anni passati si è ben amministrato. I numeri non si possono rinnegare: non si è mai ricorso ad anticipazioni di cassa, bassissimo è il livello di indebitamento, i conti della sanità sono in equilibrio, abbiamo un ampio margine fiscale, avendo tenuto molto bassa la tassazione regionale, il bilancio della Regione è sempre stato parificato dalla Corte dei Conti, sono stati sempre raggiunti i target di spesa della programmazione europee e conseguite premialità.  L’Umbria è sempre stata amministrata bene e oggi questo vi consente, unitamente agli importanti provvedimenti del Governo nazionale, di disporre di risorse certe per affrontare questa grave situazione. INSIEME AL BILANCIO AUSPICHIAMO CHE OGGI L’AULA APPROVI CONGIUNTAMENTE L’ORDINE DEL GIORNO CHE CONTIENE UN MAXI EMENDAMENTO CHE CONTIENE I PRIMI IMPORTANTI INTERVENTI PER ACCOMPAGNARE ED AUMENTARE GLI STANZIAMENTI PREVISTI GIÀ DAL GOVERNO. Auspico un margine di manovra che possa portarci a questo obiettivo. L’ascolto delle minoranze è una situazione che si è già verificata anche a livello del Governo centrale. Il bilancio solido che abbiamo lasciato e il decreto appena uscito che contiene anche l’opportunità di sospendere la quota capitale dei mutui per le Regioni a statuto ordinario, permettono da subito di utilizzare risorse importanti per la gestione dell’emergenza, cercando di destinare tali risorse ai bisogni degli umbri, con misure puntuali e precise che consentano a ciascuno di far fronte all’emergenza. Le proposte elaborate e presentate alla capigruppo sono alcuni esempi di azioni concrete e immediate che da subito possono migliorare le condizioni di chi opera nella sanità, autentici eroi del nostro tempo. A loro la politica deve rivolgere il più alto e sentito ringraziamento per lo sforzo e la dedizione con cui stanno combattendo questa guerra. Non vanno neanche dimenticati tutti quei lavoratori delle aziende che, responsabilmente e mettendo in gioco la propria salute, assicurano quei prodotti e quelle attività indifferibili che ci permettono di vivere in piccola parte una vita normale. Un pensiero va anche agli studenti che hanno la possibilità di fruire delle lezioni da remoto grazie all’enorme sforzo e disponibilità di tutto il personale delle scuole e delle Università. Una volta fuori dall’emergenza, auspichiamo altri massicci interventi in sede di assestamento (e utilizzando i fondi europei e le relative premialità), volti ad affrontare tutte le istanze che oggi rimandiamo per puro senso di responsabilità, ai soggetti più fragili (anziani soli, bambini, disabili e al mondo dell’economia)”.

INTERVENTI
Daniele CARISSIMI (Lega): “È singolare il percorso che siamo stati costretti a seguire in ragione dell’avvicendamento delle due legislature con approvazioni di documenti in parte nella vecchia ed in parte nella nuova legislatura. QUESTA NOTA DI AGGIORNAMENTO RAPPRESENTA UN DOCUMENTO MOLTO IMPORTANTE E PER QUESTO VORREI STIGMATIZZARE UNA SCONSIDERATA E CONTINUA RICERCA, DA PARTE DELLA MINORANZA, DI AUTOASSOLVERSI rispetto alle loro passate responsabilità. Paradossale sentirsi addebitare il fatto che la Giunta attuale ha scelto di ricorrere all’esercizio provvisorio sulla base di fatti che poi gli esiti di ciò hanno dimostrato che tante poste non erano state adeguatamente valutate nel documento tecnico precedente, soprattutto rispetto al trasporto pubblico locale, al Frecciarossa, alla Carta Tuttotreno e su una spending review che non c’è assolutamente stata. Nella lettura di questa nota di aggiornamento ho verificato un’Umbria spaurita e disincantata. Nelle difficoltà da cui partiamo emerge, tra l’altro, una popolazione di età media molto elevata ed un reddito pro capite piuttosto basso,e questo incide moltissimo sullo scenario in cui ci troviamo ad operare, senza considerare che il nostro contesto regionale si inserisce in un contesto nazionale difficile. Oggi la difficoltà è rappresentata dal Coronavirus e non possiamo che dedicare tutti i nostri pensieri a chi quotidianamente si occupa della cura delle persone, dei malati e dell’assistenza alla cittadinanza.  È giusto pensare che con responsabilità, ottimismo usciremo da questa situazione. Difficile attribuire la colpa a qualcuno, sicuramente è evidente che lo Stato doveva fare molto di più. Auspichiamo che il cosidetto ‘Cura Italia’ sia soltanto l’inizio di una terapia. Vedere riconosciuto 600 euro ad un professionista, cifra inferiore al reddito di cittadinanza, fa rabbrividire e lascia basiti. Ci auguriamo che il Governo centrale abbia la forza, la lungimiranza e la capacità di  trovare soluzioni più risolutive. La precedente amministrazione regionale ha responsabilità, soprattutto per la gestione del trasporto pubblico locale e plaudo l’attuale assessore per quanto sta facendo. Bene anche le misure per la spending review che la Presidente sta individuando. In questo documento sono previste importanti azioni per ogni settore.
Dobbiamo affrontare innanzitutto il Coronavirus con enorme responsabilità, necessaria per affrontare una situazione sconosciuta. Grazie all’assessore Coletto per quanto sta facendo per arginare il problema. Da questa situazione si possono ripensare determinati principi come quello della globalizzazione. Cosa può fare la Regione? Gestire innanzitutto bene le risorse a disposizione, a partire dai Fondi strutturali che rappresentano un importante leva di sviluppo chiamata ad attutire questa enorme problematica. Mancano i soldi per le imprese e per questo ringrazio l’assessore Morroni per il lavoro che sta facendo nel reperimento di nuove risorse. Serve una adeguata riallocazione delle risorse finanziarie e maggiori risorse umane. Importantissima sarà la comunicazione per ripartire più forti di prima. Questa calamità sta prevedendo effetti nefasti anche per la nostra regione quantificati in valori tra il 3 ed il 12 per cento del pil. Raccomando alla Giunta di avere particolare attenzione per il green new deal poiché dall’Europa saranno trasferite ingenti risorse. Dobbiamo essere protagonisti ed arrivare prontissimi all’appuntamento. Da fare subito: la sfida all’occupazione in maniera puntuale con  risorse disponibili (58 milioni di investimenti, triennio 2020-22), sfruttando anche i 16 milioni di euro da avanzo vincolato. Apprezzo i criteri dell’invarianza fiscale ed il contenimento delle spese della macchina amministrativa.  Ricostruiremo il futuro e con esso  l’Umbria che ci meritiamo”.

Donatella PORZI (Pd): “Vorrei fare due precisazioni dopo aver ascoltato il consigliere Carissimi. La mia unica critica alla maggioranza è stata quella di aver scelto di uscire dall’esercizio provvisorio in un tempo troppo lungo, nonostante l’invito che più volte le abbiamo rivolto. Rispetto a quelli definiti ‘autoincensamenti’, ho soltanto dato voce a quanto annotato nel documento della maggioranza in maniera testuale. Ribadisco la necessità che le priorità previste nel documento siano messe in campo il più presto possibile”.

Thomas DE LUCA (M5S): “Il consigliere Carissimi ha sottolineato come le misure del Governo centrale in merito alle partite iva, i famosi 600 euro, sono insufficienti, quindi, coerentemente con quanto sta affermando il suo Partito a livello nazionale, auspico che anche il consigliere Carissimi richieda l’annullamento di tutte le tasse e quindi un anno fiscale ‘bianco’ anche a livello regionale. Su questo mi metto a disposizione per fare un emendamento immediato per annullare tutte le tasse della Regione Umbria e dare così vita ad un anno fiscale ‘bianco’ per la nostra regione”.

Donatella TESEI (Presidente Regione Umbria): NO POLEMICHE E LAVORARE TUTTI PER EMERGENZA CORONAVIRUS. BILANCIO FRUTTO DI ATTENTA ANALISI. SCENARIO PREVEDE CALO PIL TRA 2,8 E 12 PER CENTO. UMBRIA TRA ULTIME REGIONI ITALIANE. DECRETO GOVERNO LACUNOSO E INSUFFICIENTE. SERVE UN MILIARDO PER FAR RIPARTIRE L’UMBRIA. SONO CONVINTA CHE CE LA FAREMO. L’emergenza Coronavirus sta incidendo sulla vita di tutti, non solo sulla gestione dell’approvazione di questo bilancio. Avrei auspicato che oggi si mettessero da parte le polemiche e si desse l’idea di voler lavorare tutti per un obbiettivo comune, straordinario, non previsto. Eppure nella nota del Defr c’è un passaggio fondamentale a un problema che sconvolgerà tutta la nostra attività di programmazione per il futuro, legato a variabili che non tengono conto della regolarità formale dei bilanci ma che devono mettere in campo delle azioni straordinarie da parte di tutti. Ma sicuramente da parte del Governo nazionale e dell’Europa. Serve una visione di questo genere e non puntualizzare le virgole. Ci sono 6-7 regioni in esercizio provvisorio e il Governo ha dato ulteriore tempo. Nonostante ciò siamo qui per approvare questo documento che diventa essenziale per affrontare il presente e il futuro. Non voglio fare polemiche, non è interesse agli umbri. Si rende necessaria la nota di aggiornamento perché questo BILANCIO FRUTTO DI UNA ATTENTA ANALISI, della necessità di andare a cercare risorse attraverso la spending review. Somme che pensavamo di usare per dare una spinta all’economia umbra che è davvero in uno stato preoccupante e che oggi andrà a soffrire ancora di più. Lo scenario è il calo del Pil tra il 2,8 fino al 12 per cento, in un quadro che colloca l’Umbria tra le ultime regioni in Italia. Ipotizzare situazioni che non tengono conto di questo significa peccare di correttezza intellettuale. Tutti dovremmo dire, fuori da ogni polemiche, non possiamo non considerare LACUNOSO E INSUFFICIENTE IL DECRETO LEGGE DEL GOVERNO varato questa notte. Come regioni abbiamo lavorato per suggerire strumenti al Governo. Delle richieste della Conferenza Stato-Regioni non c’è traccia. In particolare manca la deroga al codice degli appalti, altrimenti nulla potrà partire. Soprattutto nelle zone terremotate. Ma se non acceleriamo le procedure e sblocchiamo le opere l’Umbria non potrà ripartire. Non l’ho chiesto io, ma richiesta di tutti i Governatori, condivisa dal  presidente Bonaccini. Abbiamo chiesto lo sblocco degli avanzi vincolati e non solo dell’avanzo primario. Oggi c’è solo questo. Per l’Umbria significa avere circa 5 milioni di euro, invece che 220 milioni. Quello sarebbe stata e dovrà essere una misura importante. E a costo zero per lo Stato. Se non mettiamo in campo queste misure come pensate che la nostra economia potrà ripartire più forti di prima. Se ripartiremo sarà un successo di tutta una regione. Bisogna battere i pugni e farlo insieme. Ecco qual è la coesione, lo sforzo di questa aula. E poi il sostegno a pmi e lavoratori autonomi: 600 euro non sono sufficienti, non è misura idonea. All’Umbria servirà un miliardo per ripartire, come conferma anche l’Aur. Per gestire l’EMERGENZA CORONAVIRUS è stato fatto un grande lavoro. Mancano mascherine e ventilatori. Noi abbiamo fatto richieste come tutte le Regioni. Sentirsi dire dalla protezione civile nazionale e dal Governo, che ha centralizzato gli acquisti, che per la nostra Regione rispetto ai 500 ventilatori che sono arrivati ne arriveranno 2 fra 15-20 giorni, significa mandarci in crisi. Metteteci in condizione di poter agire. La redistribuzione non la possiamo fare in base dei numeri che sono apparentemente tranquillizzanti perché la contaminazione è veloce. Stiamo riuscendo a fronteggiare la situazione con uno sforzo incredibile di medici e infermieri, che ringrazio. Ma non è un problema economico. Noi potevamo acquistare in autonomia, ma il mercato è bloccato. Se non si cambia metodo non si può fare nulla. Tutti dovremo batterci insieme su queste questioni. Sono convinta che ci sarà questo tipo di comportamento. BILANCIO E MANOVRA. Il bilancio è rigidissimo, non consente possibilità di manovra. Affrontare lo sbilancio del Tpl è cosa non facile, che non ci consente di usare le risorse recuperate con la spending review, perché almeno 6milioni dovranno andare a coprire questo spese non finanziate. Il contributo della minoranza sarà ben accetto qualora sia indirizzato a questo obiettivo e non a evidenze di natura politica che vengono fuori prima della discussione o di alcuni atti. Sarà fondamentale la nuova PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA per la quale già stiamo lavorando. In questa questione dovremmo tenere conto tutti della grande epidemia. Stiamo portando le nostre proposte. Sarà fondamentale riuscire a ridurre di almeno 10 punti la quota di cofinanziamento, altrimenti i rischi ci potrebbero essere per rigidità del bilancio. Sarà importantissimo per avere più spazi di spesa corrente per affrontare il post coronavirus, per evitare di dover trovare tra i 18 e i 30 milioni che non ci sono nel nostro bilancio. L’EUROPA DEVE CAMBIARE PASSO perché altrimenti non sarà in grado di sostenere le comunità. Auspico che l’approvazione del bilancio ci porti a poter essere operativi su molte cose perché la nostra Regione ne ha bisogno. Sono convinta che noi ce la faremo e che con quello che abbiamo previsto in bilancio, appena passata questa fase di crisi, saremo in grado di ripartire e bene. Il nostro senso di responsabilità ci deve vedere tutte uniti nell’usare le nostre risorse a sostegno dell’economia e per far in modo che quelle dello Stato siano indirizzate nei settori per cui veramente servono. Altrimenti non ce la possiamo fare”.

DICHIARAZIONI DI VOTO
Tommaso BORI (capogruppo PD)- “Ci asterremo e questo è un fatto inedito per questa Aula, dimostrando come minoranza senso di responsabilità e delle istituzioni. E lo abbiamo fatto prima di tutto accettando di abbreviare i tempi e scegliendo di essere qui oggi. Nei giorni scorsi ho espresso alla presidente Tesei la nostra disponibilità e le nostre  proposte per affrontare emergenza. Questa nostra disponibilità è ancora in campo. Rispetto alle problematicità relative ai dati relativi ai posti per terapia intensiva e ad altri  strumenti occorre che la Regione chieda alle strutture private dui mettersi al servizio della pubblica utilità”.