Regione Umbria, il bilancio di fine anno. La presidente Marini: “Entro gennaio tutti nelle casette”

PERUGIA – Un bilancio di metà mandato per la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini e per la Giunta regionale. Alla conferenza stampa di fine anno la Governatrice parla a tutto campo e non poteva non partire dal terremoto del 2016, un evento che ha cambiato le sorti dell’Umbria, ma anche le agende delle Istituzioni. E parte ribadendo la validità del modello umbro di ricostruzione, che entro gennaio riuscirà a mettere tutti nelle casette. “In questo ultimo anno si è intrecciata la fase dell’emergenza sismica alla programmazione connessa alla ricostruzione”.  Si è concentrata poi sull’affidabilità dei conti e sulla solidità finanziaria, con la realizzazione di investimenti strategici e il pareggio di bilancio conseguito da quando è stato istituito. “Mai avuto piano di rientro nella sanità e nessun aggravio fiscale negli ultimi 15 anni per cittadini e imprese”

La presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini si dice pronta per affrontare i prossimi due anni con scelte strategiche. Sono tre i piani di edilizia scolastica con investimenti previsti per 60 milioni di euro, che interesseranno non solo tutti gli edifici all’interno del cratere, ma anche al di fuori. Due i piani di opere pubbliche con 30milioni di euro ciascuno da destinare a infrastrutture e luoghi pubblici a valenza culturale, per attirare turisti. “Dopo questa prima fase, ora passiamo all’operatività con una sinergia tra Regione, province e comuni, che saranno i soggetti attuatori della ricostruzione sia pubblica che privata. A Norcia tra l’altro, è pronta la sede distaccata degli uffici speciali per la ricostruzione di edifici privati”. E la ricostruzione riguarda non solo l’edilizia urbanistica ma anche quella socio-economica, grazie anche a finanziamenti europei che superano i 100 milioni di euro e ai fondi di sviluppo e coesione dell’Ue che rappresentano l’ossatura delle politiche a sostegno di innovazione, impresa  e occupazione. “L’Umbria – continua la Marini – fa parte del gruppo di regioni italiane che hanno provato ad agganciare la ripresa economica, soprattutto grazie anche alle aziende dei settori agroalimentare, tessile, aerospaziale, meccanico e chimico. Ci sono in corso delle crisi più drammatiche cui dobbiamo trovare soluzioni e prospettive, e come nei casi di Nestlé e Ast Tyssen, occorre avviare una gestione di processi futuri con il governo”.

Dati positivi emergono anche sul fronte del turismo, anche grazie all’impegno della Regine per rilanciare il settore con risorse aggiuntive, campagne di promozione mirate e il supporto delle imprese e le associazioni di categoria che  hanno apportato un contributo importante. E a conclusione del suo intervento, spende due parole sull’attuale governo affermando che : “Sebbene sia stata una legislatura complessa per l’avvicendarsi di tre esecutivi, il governo ci ha sempre sostenuto anche nelle scelte strategiche per la regione”.

L’assessore regionale al commercio Fabio Paparelli  snocciola alcuni dati affermando che nei primi nove mesi del 2017 l’export è stata del 6,4 per cento,superiore alla media nazionale. Sono stati 4 i milioni messi a disposizione per finanziare 312 progetti di internazionalizzazione. 25 milioni sono stati destinati alla ricerca, 15 per programmi di sviluppo che hanno coinvolto 57 imprese umbre. Poi parla della banda larga sostenendo che dopo Perugia tutto le città umbre potranno goderne, e a breve cominceranno i lavori anche nelle realtà territoriali dove ora non è ancora presente. Sul fronte dl turismo si registra una crescita, e in pochi mesi si è recuperato quello che era stato perso dopo il sma del 2016. Ha inoltre annunciato che sono stati recuperati 9 milioni di danno indiretto. E per il 2018 prevede di consolidare  la linea politica industriale sia nelle aree di crisi che in quelle del cratere, sviluppare ulteriormente il processo di internazionalizzazione con investimenti da concertare con le parti sociali.

L’assessore alla Salute, Coesione sociale e Welfare Luca Barberini sostiene che in Umbria oggi si vive meglio e più a lungo con un progressivo invecchiamento delle popolazione, ma anche più malattie croniche. “Stiamo orientando la sanità – afferma l’assessore – non solo per la rete ospedaliera che si sta allargando, ma anche sui fronti della prevenzione e territorio. E per fornire una continuità assistenziale, è stato firmato un accordo cola medicina generale che ha permesso la nascita dell’aggregazione funzionale generale a sostegno dei cittadini”. Ha inoltre spiegato che le 4 aziende ospedaliere umbre hanno tutti i conti in equilibrio, e hanno avviato una fase di rinnovo di apparecchiature sanitarie anche grazie all’autofinanziamento. Ha pure parlato di una riqualificazione delle strutture sanitarie delle zone terremotate soprattutto quelle di Cascia e Norcia che dal 2018 verranno ristrutturate. L’assessore all’agricoltura Fernando Cecchini ha affermato che sono stati messi a disposizione di aziende locali 928 milioni di euro e sottolinea che l’Umbria è la seconda regione d’Italia, dopo il Veneto per capacità di spesa rurale. Sul piano culturale parla dei 12 milioni messi dalla Regione per la realizzazione di progetti culturali.

L’assessore alle infrastrutture e trasporti Giuseppe Chianella evidenzia il successo della Frecciarossa che da febbraio arriverà anche in Umbria, e delle risorse messe a disposizione per il rinnovo del materiale rotatorio che porterà alla costruzione di 4 nuovi treni e nuovi bus. Infine l’assessore regionale all’Istruzione, Antonio Bartolini, parla dell’agenda digitale riportando un dato: in Umbria oltre il 70 per cento della popolazione usa internet e si punta al raggiungimento dell’80 per cento. Poi si sofferma sulle borse di studi per universitari passate a 4.410 unità con un fondo che da 15 è arrivato a 22 milioni di euro. E per l’accesso al nido, sebbene oggi la percentuale si attesti sul 37 per cento, si è posti l’obiettivo, entro qualche anno, del 50 per cento.

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