Regione, un ‘Corvo’ a Palazzo. La Regione: “Assoluta trasparenza”

PERUGIA – C’è un corvo nei palazzi della Regione. Ieri infatti è arrivato ai giornali, ma anche ai M5S un esposto con i nomi di ‘futuribili assegnatari di posizioni organizzative’. Ne da notizia una nota dei consiglieri regionali Andrea Liberati e Maria Grazia Carbonari: “Abbiamo appena ricevuto una segnalazione anonima che conterrebbe oltre 200 nomi e cognomi di futuribili assegnatari di redditizie “posizioni organizzative” della Regione Umbria: ebbene, la procedura di selezione dovrebbe partire soltanto domani, ma i destinatari di tali riconoscimenti sarebbero già ampiamente noti!”.

“Come sempre accaduto, assieme ad altri documenti ricevuti nei giorni scorsi, stiamo già inoltrando il tutto alla Procura della Repubblica, ad ANAC e alla Guardia di Finanza, affinché costoro possano procedere alle verifiche di rito. Partendo da criticità già rilevate dalla Corte dei Conti in tema di “posizioni organizzative” –da ridurre subito e fortemente, evitando sperperi di lunga data come questi- lo stesso M5S sta lavorando da anni sul caso: infatti, pure nel recente passato abbiamo chiesto i verbali delle doverose comparazioni tra i diversi profili dei candidati, onde conoscere i reali criteri di scelta del personale cui assegnare che oscillerebbero tra i € 6.000 a € 15.000 annui aggiuntivi, rispetto allo stipendio base”.

“Ricordiamo a riguardo che è stata la stessa Cassazione a stabilire al riguardo la necessità di una valutazione comparativa degli aspiranti, con atti “espressamente motivati” (Cass. Civ. Sez. Lav. 16 luglio 2014, n. 16247). La scelta, troppo spesso, apparirebbe invece meramente discrezionale e persino arbitraria, non adeguatamente motivata, in forza di un quadro normativo e regolamentare regionale che sarebbe a nostro avviso totalmente inadeguato e antimeritocratico: il M5S chiede pertanto l’immediata e preventiva sospensione della procedura, evitando altre possibili concorsopoli, risparmiando denaro pubblico per guadagnare in efficienza, andando finalmente a valorizzare solo chi davvero eccelle, conformemente alle best practices nazionali ed europee”.

La risposta della Regione – I principi alla base della riorganizzazione della “governance” dell’amministrazione regionale e della definizione del nuovo “Regolamento delle posizioni organizzative” sono quelli della assoluta trasparenza, del merito e della rotazione negli incarichi. Esattamente il contrario di quanto vuol far credere chi, in maniera anonima e strumentale, invia lettere ed esposti a media, organi giudiziari e quanto altro, intrise di affermazioni false e denigratorie per le quali la Giunta regionale si riserva azioni legali a tutela dell’immagine dell’ente e dei dipendenti regionali. È quanto si afferma in una nota dell’Assessorato al personale della Regione Umbria.

Vale la pena precisare che l’atto assunto dalla Giunta regionale null’altro è che l’adeguamento alla nuova disciplina dell’area posizioni organizzative introdotta dal CCNL Comparto Funzioni locali del 21 maggio 2018.

Così come previsto, è stato adottato l’avviso per la presentazione delle manifestazioni di interesse da parte dei dipendenti che ne hanno i requisiti, e si precisa inoltre  che non si tratta certo di “concorsi interni”, ma del conferimento di incarichi afferenti l’organizzazione interna (più esattamente incarichi relativi alle unità organizzative che costituiscono la micro-organizzazione della Giunta regionale) da parte dei Dirigenti dell’amministrazione che operano in piena autonomia, e previa valutazione dei curriculum e colloquio con tutti i dipendenti che hanno presentato le candidature, secondo criteri e regole conformi alle indicazioni del CCNL.

Sempre con delibera della Giunta regionale è stata sospesa l’applicazione delle nuove disposizioni laddove introducono la possibilità di un’ulteriore maggiorazione della indennità correlata all’incarico delle posizioni di maggiore pesatura. Infine, con altra delibera la Giunta regionale, condividendo e recependo le importanti direttive emesse dall’ANAC (Autorità nazionale anti corruzione) in materia di lotta e contrasto alla corruzione nell’ambito della pubblica amministrazione, ha stabilito un criterio che comporta la rotazione degli incarichi per alcuni specifici ambiti di attività, caratterizzati da funzioni di particolare rilevanza, ad esempio le attività finalizzate alla erogazione, tramite le procedure pubbliche previste dalla normativa vigente, di contributi sovvenzioni e aiuti economici.