Riorganizzazione delle partecipate, la ricetta del Pd

PERUGIA – “Prospettiva, trasparenza, chiusura del ciclo dell’indebitamento”. Sta qui, secondo il segretario dei democratici umbri Giacomo Leonelli, la ricetta per “riorganizzare le partecipate, riformare l’Umbria”. Tema “in cima all’agenda politica del Pd regionale” e oggetto, ieri, di un partecipato dibattito organizzato dal Pd alla sala della Partecipazione di palazzo Cesaroni. Ospiti d’onore Lorenzo Perra e Antonello Delle Noci, assessori a bilancio e gestione dei Comuni di Firenze e Pesaro, e Luigi Marattini, consigliere economico della presidenza del Consiglio dei ministri. A moderare i lavori il coordinatore dei Dipartimenti del Pd Umbria Marco Gambuli, ad aprirli il responsabile economico Maurizio Staffa, che ha presentato un articolato dossier sulla relazione Cottarelli in ordine alla gestione delle partecipate. Efficienza, efficacia, accorpamento, partecipazione, trasparenza, razionalizzazione le chiavi per una “visione” che riduca e qualifichi l’attività degli enti partecipati dalle amministrazioni locali.

Con un occhio sempre rivolto all’occupazione, perché dove si taglia c’è meno lavoro, e uno al quadro normativo, che troppo spesso, secondo la testimonianza di Perra, produce storture paralizzando l’attività di società virtuose con l’obiettivo di colpire quelle carenti. Il primo passo, quindi, “sta nel togliere norme non conformi al diritto comunitario” e applicare un complessivo riordino della normativa in materia.

“Serve una governance”, secondo Delle Noci, e serve che “la politica forzi anticipando la volontà di norme che vanno a tranciare piuttosto che a risolvere”. Tagli e mercato (e quotazioni in borsa) non sono tout court la soluzione. Ma è altrettanto vero, secondo Marattin, che ci sono pratiche da rivedere con urgenza. Le partecipate, per il consigliere economico di Renzi, dovrebbero svolgere tre funzioni: una di stabilizzazione macroeconomica, una di ridistribuzione del reddito, una di allocazione dei servizi. Troppo spesso a queste se ne è aggiunta, nella pratica, una quarta, che è “la ricerca del consenso politico”.

Non si può, poi, dimenticare che quando si parla di servizi pubblici locali il tema non è di politica economica, ma di politica industriale; “non si parla solo di come ridurre gli sprechi, ma di come gestire queste società”. “C’è bisogno – per Marattin – di un salto culturale: il pubblico deve regolamentare più che gestire, soprattutto quando la gestione crea conflitti”. “Meno norme e più obiettivi. E poi: una visione di prospettiva che tenga insieme efficacia, efficienza, qualità e razionalizzazione, trasparenza, chiusura del ciclo dell’indebitamento” sono, per Leonelli, le parole d’ordine per una riorganizzazione del sistema delle partecipazioni pubbliche, che devono rivedersi in un’ottica di aggregazione, di superamento del sottodimensionamento, di partnership private, di investimenti.

“In Umbria – spiega – il percorso è già iniziato” e il Pd si farà carico di una elaborazione complessiva sul tema anche in vista delle regionali. “Già nei prossimi giorni – parola di Leonelli – presenteremo un progetto di riorganizzazione”. Il dibattito è stato animato da testimonianze preziose, a partire dalla relazione dell’assessore regionale Fabio Paparelli, che ha colto l’occasione per fare il punto dell’attività messa in atto in materia dalla Regione Umbria. “La Regione – ha detto – è speditamente al lavoro” e ha anticipato molti dei punti della relazione Cottarelli. Paparelli ha sottolineato molte delle azioni positive portate avanti dall’ente regionale, dallo scioglimento di Arusia, dell’Apt, delle Comunità montane, al recesso da 21 cooperative agricole, dalla riduzione del numero delle Asl al conferimento a Gepafin di numerose partecipazioni, dalla riduzione del numero dei consiglieri nei cda al taglio dei compensi. “Oggi le partecipate della Regione Umbria sono tre, il Parco tecnologico, Sviluppumbria e Umbria digitale”, che raccoglie ben cinque società attive nel settore dell’informatica, con un risparmio di 200mila euro l’anno di soli compensi.

Dal palco hanno portato il loro contributo Enrico Menichetti, Umbraacque, e Salvatore Santucci, Gepafin. Menichetti ha ricordato l’importanza di legare “efficacia ed efficienza” e di evitare di considerare la tariffa semplicemente un corrispettivo del servizio, pena l’impossibilità di investire. Per Santucci, quello dell’accesso al credito è il “tema dei temi”: “In Umbria il livello di sofferenze bancarie nei confronti delle aziende, al 19%, supera il livello delle regioni del Centrosud”. Importante, per Santucci, in questo contesto, il ruolo del pubblico.

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