Salvabanche, ecco chi sarà rimborsato con il fondo del governo. L’Adoc Umbria: “Pronti allo sciopero dei risparmiatori”

PERUGIA –  Si lavora per capire chi sarà rimborsato e come. A questo lavora il governo, con l’obiettivo di ridurre gli effetti del decreto salva banche sui risparmiatori. L’idea è quella che a ricevere indietro i soldi persi con il provvedimento saranno coloro sui quali si riscontreranno profili di “manifesta incongruità nell’allocazione del portafoglio”. Una formula tecnica per indicare tutti quei risparmiatori che, considerato il profilo, avevano investito in maniera incongrua, a prescindere dall’essere stati ingannati o meno.  Chi aveva pochi soldi e li aveva magari concentrati in quelle obbligazioni subordinate più rischiose di altre. Sui 10.559 risparmiatori, quelli individuati sarebbero 1.010, con un patrimonio inferiore ai 100 mila euro, di cui oltre la metà investito proprio in obbligazioni subordinate. Qualcosa potrebbe tornare anche a chi aveva meno di 100mila euro e aveva investito meno della metà in obbligazioni. Fuori chi aveva meno del 30 per cento del patrimonio investito in subordinate. I dettagli arriveranno entro marzo con un decreto del Ministero dell’Economia. Intanto il presidente della Repubblica ha incontrato Raffaele Cantone, a capo dell’Anticorruzione, e il presidente di Consob Giuseppe Vegas. Al momento, per gli arbitrati ci sono 100 milioni. Spunta poi l’idea dell’istituzione di una commissione parlamentare che indaghi sulla vicenda.

L’inchiesta ad Arezzo nel frattempo continua. Al procuratore Roberto Rossi è arrivata la relazione di Bankitalia che parla di anomalie e rilievi mossi ultimamente a Banca Etruria. Si parla di un sollecito per il “ricambio degli organi aziendali” nel 2014. Invito solo parzialmente accolto in quanto otto amministratori sono stati poi confermati, nonostante la richiesta di discontinuità degli ispettori di Bankitalia. Si riscontrano “anomalie” nei bilanci e “gravi ritardi” da parte degli organi di governo per intervenire in maniera adeguata sul dissesto. Troppi i crediti deteriorati e non si è mai provveduto alla riduzione degli stipendi del Cda.

In Umbria Scende in campo formalmente anche l’Adoc. L’associazione dei consumatori ha scritto una lettera a Banca d’Italia e a Consob, richiedendo chiarimenti sui dissesti. “Non intendiamo criminalizzare tutte le banche ma individuare le responsabilità di sistema”, ha detto il presidente Angelo Garofalo presentando il team di avvocati che seguirà la vicenda per l’associazione. Si tratta di Paolo Spacchetti e Francesco Pavone, insieme a Rosa Latanà da Roma. Se non arriveranno le risposte sperate, Garofalo è pronto a proclamare lo sciopero dei risparmiatori. Paventato poi un’altra problematica che a breve potrebbe esplodere, quella degli imprenditori che hanno ottenuto credito ponendo a garanzia le azioni ora carta straccia.

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