Perugia, San Bevignate, la palla passa a Franceschini. Il Comune: “Ad oggi non ci sono novità”

PERUGIA – Tocca ora al Ministro Dario Franceschini provare a risolvere il caso di San Bevignate. Quello che ancora manca è un pronunciamento sulla possibilità di portare avanti i lavori.

Nessuno si assume la responsabilità di bloccare le procedure già avviate malgrado l’esistenza di un atto del vecchio consiglio comunale che, a maggioranza (l’allora opposizione di centrodestra votò contro), modificò il piano regolatore allegando anche il parere della soprintendenza. Forse fu sottovalutata la cosa soprattutto sull’impatto dell’opera.

Naturalmente il Comune di Perugia deliberò d’intesa con l’Università e di concerto con l’Adisu. Il primo a protestare violentemente fu l’attuale vicesindaco, allora rappresentante di Italia Nostra, Urbano Barelli. Era marzo scorso quando Barelli convocò la stampa per dire che gli “atti presi da Comune erano illegittimi” e l’opera doveva essere “subito bloccata”. Da quando è diventato il numero due di Palazzo dei Priori, tra l’altro con delega all’Ambiente, Barelli si è chiuso in un silenzio totale.

Si tratta di una situazione particolarmente complessa anche perché sono previste penali pesanti da pagare all’impresa qualora si dovesse procedere a revocare l’appalto. Il Comune di Perugia aspetta qualcosa, soprattutto un pronunciamento della Soprintendenza. Per questo la Regione dell’Umbria ha preparato un’istruttoria articolata da inviare al Ministero dei Beni Culturali la prossima settimana.

Nel frattempo il cantiere dell’ostello dell’Adisu davanti alla Chiesa dei templari aspetta notizie.

Ora il carteggio arriverà sul tavolo del Ministro Dario Franceschini con la speranza di arrivare ad un pronunciamento definitivo.  La nuova amministrazione comunale annuncia oggi che sta seguendo con estrema attenzione l’ evoluzione dell’ iter amministrativo. Al riguardo, dicono a Palazzo dei Priori -“in tempi strettissimi sono stati avviati i contatti con gli altri Enti interessati al fine di acquisire tutti gli elementi utili e disponibili per giungere ad una soluzione condivisa con il fine di tutelare l’ area di San Bevignate. Allo stato, tuttavia, le attività in materia risultano sospese e non sussistono elementi di novità”.

L’importante però, dice un amministratore locale, è arrivare ad una decisione. Positiva o negativa a questo punto conta poco, l’importante è conoscere la fine. A meno che non arrivi prima un’iniziativa della magistratura.

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