San Pellegrino di Norcia, scatta il piano demolizioni
NORCIA – A San Pellegrino di Norcia è scattato il piano demolizioni. Le ruspe sono entrate in azione nel primo tratto della “zona rossa”, all’ingresso del borgo, abbattendo alcune case dichiarate irrecuperabili per il sisma. Tecnicamente sono “crolli assistiti”, ma “certo vedere tutto questo fa un effetto tanto brutto”, commenta Giuseppina, una signora di mezza età mentre guarda le ruspe. “Adesso non ci resta che sperare in una futura ricostruzione” aggiunge.
A guardare le case che vengono demolite sono in diversi, la maggior parte anziani, che qui a San Pellegrino ci sono nati e non si sono mai mossi. Basta arrivare nello spiazzo dove erano state allestite le tensostrutture, nella prima fase dell’emergenza post terremoto, per vedere il lavoro svolto da operai con il contributo dei vigili del fuoco che coordinano le operazioni, così come avviene a Castelluccio di Norcia. Due località che hanno in comune la distruzione totale, o quasi, dei borghi e il presidio degli Alpini a garantire la sicurezza. San Pellegrino vanta di essere il primo posto, dell’intero “cratere” del terremoto del centro Italia, dove sono state costruite le casette. Un villaggio che conta 18 Sae (Soluzioni abitative di emergenza). Che qui sia tornata la vita di tutti i giorni lo si capisce anche dai panni stesi e dalle biciclette dei bambini sotto i portici di legno. Chi ci abita racconta di starci bene, “sono calde e accoglienti, certo non sono le case che avevamo prima, ma non possiamo lamentarci”, racconta Cesare che, di quest’area dove sono state costruite le casette, ne era il proprietario. “Qui – dice – ci volevo costruire una casa nuova, ma è andata diversamente”.
Intanto a fare da colonna sonora alla giornata di quest’uomo è sempre il rumore di sottofondo delle ruspe. “Ma io non ci vado a guardare come buttano giù le case, è un qualcosa che non voglio vedere” aggiunge Cesare che, prima di rientrare nella sua casetta.