Sanità, cresce il livello di assistenza in una Italia a due velocità: arretra l’Umbria che perde posizioni

PERUGIA – L’Umbria perde due posizioni nella sanità, secondo la classifica dei Lea (livelli essenziali di assistenza) relativi al 2014. A dirlo è la “Griglia Lea”, il sistema di valutazione di Asl e ospedali basato sulla loro capacità di fornire i “livelli essenziali di assistenza”. La graduatoria redatta dal Comitato di verifica Lea e pubblicata dal quotidiano La Repubblica descrive un livello di assistenza sanitaria complessivamente in crescita nelle regioni, ma si conferma però l’Italia a due velocità, con un sud ai piedi della classifica, anche sul fronte sanitario.

Il trio di testa della graduatoria resta quello del 2013. Medaglia d’oro alla Toscana, che vede salire anche il punteggio, da 214 a 217. Stabile la posizione e il punteggio dell’Emilia Romagna, seconda a 204. Il Piemonte mantiene la medaglia di bronzo ma perde qualche punto, passando da 201 a 194. Guadagna tre posizioni la Liguria, arrivando a pari merito con il Piemonte. Sale dal sesto al quinto posto la Lombardia. Le Marche scivolano di due posizioni, arrivando al sesto posto, ma guadagnano cinque punti e arrivano a 192. Al settimo posto c’è il Veneto, in discesa. Balzo in avanti invece per la Basilicata che dal dodicesimo posto arriva all’ottavo posto, con un punteggio che però scende da 179 a 177. Stabile in nona posizione la Sicilia, con 170 punti. Decima l’Umbria. La nostra regione perde due posti, era ottava nel 2013, e una manciata di punti. Se nel 2013 erano 179, ora diventano 165. Segue l’Abruzzo, in discesa a livello di classifica ma con i punti che diventano 163 dai 152 scorsi. Grande balzo in avanti della Puglia. La regione del presidente Emiliano passa dal quindicesimo posto al dodicesimo, con un salto anche nei punteggio: da 134 ai 161 attuali. In lieve miglioramento il Molise, 14esimo con 148 punti, e la Campania, 15esima con 139 punti. Maglia nera alla Calabria: 16esima con 131 punti.

La classifica è redatta dal Comitato permanente per la verifica dell’erogazione dei livelli essenziali di assistenza. Ogni anno il comitato predispone un questionario per la valutazione del raggiungimento degli adempimenti. E’ la cosiddetta griglia Lea: 31 indicatori (dall’assistenza ospedaliera alle liste di attesa, dal controllo della spesa farmaceutica ai dispositivi medici) raggruppati in tre grandi aree.

Il sito del ministero della Salute ha anche pubblicato il rapporto relativo alla “Verifica adempimenti Lea 2013”. Sedici sono state le Regioni oggetto di valutazione. Otto quelle “adempienti”: Basilicata, Emilia Romagna, Ligura, Lombardia, Marche, Toscana, Umbria e Veneto. Viene evidenziato che all’Umbria e alla Basilicata era stato chiesto di rispondere, entro il primo semestre 2015, alla prescrizione relativa all’attuazione di quanto previsto per la riorganizzazione e la messa in sicurezza dei punti nascita. Analoga prescrizione riguardava, per la sola Regione Basilicata, la riorganizzazione della rete laboratoristica. “Per le rimanenti otto Regioni – si legge sul sito del ministero della Salute – quelle che hanno sottoscritto un Piano di rientro, pur rilevando un progressivo miglioramento per quanto riguarda la riorganizzazione del sistema informativo e delle reti assistenziali, persistono significative inadempienze”.

 

 

 

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