Sanità in Umbria, proteste a Gubbio e Orvieto

Casi di inefficienza della sanità umbra sono emersi sia a Gubbio che a Orvieto. Critiche e richieste di intervento sono state indirizzate alla Regione che deve farsi carico di far fronte a situazioni che necessitano di essere affrontate con tempestività. Sul fronte delle criticità rilevate nel comprensorio eugubino si è discusso in un convegno cui hanno partecipato il direttore del distretto socio sanitario Alto Chiascio Anna Rita Comodi, una delegazione sindacale di Cgil Cisl Uil territoriali e le organizzazioni dei pensionati, Spi Cgil Fnp Cisl Uil Uilp. Variegati i temi affrontati nel corso dell’iniziativa tra cui la ristrutturazione e il riutilizzo dei due ex ospedali di Gubbio e Gualdo Tadino, le liste di attesa, assistenza dei soggetti deboli e delle loro famiglie, medicina di base e guardia medica. Nello specifico sono state messe in luce le criticità riscontrate tra liste di attesa in alcuni ambiti troppo lunghe, e un tempo di quasi nove mesi per poter avere una risonanza. Inoltre, considerata l’alta incidenza delle persone anziane e sole, con problematicità e la necessità di dare risposte assistenziali qualificate, si reputa opportuno fare un uso migliore e più adeguato della medicina di base integrata con la Guardia Medica. Il confronto è stato poi allargato all’attuazione del Piano integrato territoriale per la non autosufficienza e alle indicazioni del nuovo Piano sociale Regionale. E anche a livello strutturale sono emerse delle criticità, in particolare per le sedi dei due vecchi ospedali di cui sono stati esaminati gli aspetti relativi ai tempi ed alle modalità della ristrutturazione e riutilizzo come luoghi di servizio per prestazioni socio sanitarie. E anche la promessa di dare avvio ai lavori per la riqualificazione della struttura eugubina, la Casa della salute, sono ormai anni che se ne parla senza venirne mai a capo, sebbene tutti convengano sull’importanza delle funzioni che queste strutture e i servizi che vi verranno localizzati possono svolgere nell’ambito della salute per i cittadini del territorio. Oltre a questa struttura si è discusso anche delle Rsa di Branca e dell’Easp di Gualdo Tadino e del loro funzionamento per aver un quadro completo e aggiornato della situazione. Mentre per quanto riguarda il versante orvietano, continuano le proteste per le lunghe attese al Pronto Soccorso e le liste di attesa per una risonanza di cui da anni si attende che arrivi un nuovo apparecchio. Carenza di personale e di macchinari adeguati e moderni mettono in crisi il nosocomio di Orvieto dove sempre più emergono casi di mala sanità. Dal bambino affetto da un male alle orecchie che è stato lasciato per oltre cinque ore al Pronto Soccorso senza che si trovasse un medico disposto a visitarlo, alla mamma che è rimasta in attesa al pronto soccorso per quasi sei ore. E ancora dal bambino francese di sei anni afflitto da una forte tosse che la madre aveva portato allo stesso reparto alle nove di mattina, senza pannolini e senza cibo e che ha aspettato fino al pomeriggio per una visita, alla madre di un altro bambino di un anno, in preda ad un forte stato febbrile, aveva invece portato il figlio alle dieci e solo alle 15.30 è stato possibile farlo visitare da un medico. E numerosi sono i casi analoghi. Del resto, nel 2014, l’allora direttore generale della Usl, Sandro Fratini, aveva annunciato come imminente l’acquisto di una nuova risonanza magnetica di cui, tre anni dopo, non si è vista traccia. Interviene anche Roberta Tardani di Forza Italia, che due anni fa aveva presieduto una commissione di inchiesta comunale sulle liste d’attesa al Santa Maria della Stella e oggi denuncia che: «La situazione era gravissima all’epoca e lo è rimasta anche ora, tranne piccoli e irrilevanti casi in cui la direzione sanitaria ha effettuato interventi modesti. Le liste d’attesa continuano ad essere troppo lunghe e i cittadini sono costretti a rivolgersi a centri privati per poter avere diagnosi in tempi accettabili». Anche i consiglieri regionali Nevi e De Vincenzi hanno richiesto un sopralluogo della commissione sanità regionale ad Orvieto per approfondire la questione, dopo che lo scorso novembre avevano effettuato una visita istituzionale all’ospedale. Anche se la richiesta non ha avuto alcuna risposta. Il fronte della sanità è molto caldo al Comune di Orvieto che non riesce a trovare sponda nella Regione che dovrebbe intervenire finanziariamente per porre fine alle tante situazioni di emergenza continua.

 

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