Sanità, per l’Umbria 40 milioni di euro in meno. L’assessore Barberini: “È l’ennesimo taglio, ma il nostro sistema sanitario tiene”.

Nel 2015 la sanità umbra avrà 40 milioni di euro in meno su cui contare. Lo ha stabilito, la scorsa settimana, la Conferenza Stato-Regioni attraverso un accordo che certifica la riduzione dei trasferimenti a favore del fondo sanitario, per l’anno in corso. In pratica, la Regione avrà 40 milioni in meno con cui fa funzionare il sistema sanitario regionale, su un bilancio totale di circa 1 miliardo e 700mila euro. Un taglio pesante che, probabilmente, si ripeterà uguale anche nel 2016, visto che all’interno dell’accordo siglato a Roma le Regioni hanno fatto inserire un emendamento in base al quale non saranno messi in discussione i circa 113 miliardi di euro previsti per il fondo sanitario.
“È l’ennesimo taglio alla sanità umbra – spiega Luca Barberini, assessore regionale alle politiche della salute – che purtroppo viene certificato solo in corso d’anno. Avevamo già previsto una riduzione del genere e quindi tarato la macchina sanitaria regionale ipotizzando una contrazione simile. Abbiamo così raggiunto un’efficienza gestionale che ha permesso risparmi importanti e i conti delle nostre aziende sanitarie sono in equilibrio: non ci saranno conseguenze drammatiche, il nostro sistema sanitario tiene bene”.
“Mercoledì prossimo – continua Barberini – incontrerò i direttori delle aziende sanitarie e ospedaliere per fare il punto della situazione, analizzare meglio l’andamento economico-finanziario e capire se riusciremo a soddisfare l’accordo quadro, che impone tagli a settori specifici, consentendo però margini di manovra ampi alle Regioni con i conti in ordine. Per noi l’obiettivo resta sempre lo stesso: realizzare un sistema sanitario efficiente, di qualità e attento ai bisogni delle persone”.
L’intesa siglata in Conferenza Stato-Regioni prevede, tra l’altro, l’apertura un tavolo sul governo della spesa farmaceutica, la rinegoziazione dei contratti relativi a dispositivi medici, la riduzione dei ricoveri per riabilitazione ad alto rischio di inappropriatezza, nuovi standard ospedalieri, l’azzeramento dei ricoveri in strutture convenzionate con meno di 40 posti letto.

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