Sfratto di Sgl a Elettrocarbonium, il centrodestra scatenato contro Comune e Regione. De Rebotti replica

NARNI – La decisione di Sgl Carbon di mettere alla porta Elettrocarbonium e riprendersi il sito di Narni ha scatenato le reazioni della politica. In particolare il centrodestra ha attribuito il fallimento di questa esperienza alle istituzioni, Comune di Narni e Regione, ree di aver salutato con favore il progetto di Monachino. E così se da un lato il liquidatore di Sgl Carbon fa capire che la multinazionale ha perso un anno e mezzo di tempo e lascia intendere che, una volta tornata in possesso del sito, nella ricerca di eventuali nuovi acquirenti non ci saranno mediatori, dall’altro Sergio Bruschini di Forza Italia chiede le dimissioni del sindaco di Narni, De Rebotti, e dell’assessore competente. Ricorda che “il consiglio comunale di Narni aveva dato all’unanimità mandato al sindaco e all’assessore delegato di attuare tutte le azioni necessarie per salvare la principale fabbrica di Narni e l’unica in Italia che produce elettrodi. Le scelte fatte si sono rivelate totalmente sbagliate, il fallimento e la richiesta da parte di Sgl della riconsegna della fabbrica ne sono la testimonianza conclusiva”.
Bruschini quindi inviata chi ha sbagliato a farsi da parte. “Sindaco ed assessore quindi rassegnino le dimissioni e con loro ovvio tutta la politica si rimetta in discussione – dice Bruschini – La principale fabbrica chiude, con essa diverse aziende del indotto, lavoratori senza prospettive. La politica ne tragga le conclusioni si rimetta in discussione sia capace di dare un segnale di responsabilità”.
Sulla questione anche Eleonora Pace, portavoce provinciale di Terni di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale.
“Non saremo noi a fare da megafono alla proprietà che ha deciso la chiusura del sito produttivo- prosegue Eleonora Pace – ma è indubbio che le gravi accuse rivolte a settori della politica che avrebbero spinto per la scelta Monachino pesano esclusivamente sull’ amministrazione di Narni e sulla Presidente della Regione . Ecco perché ,mentre sulle dinamiche industriali di tutta la vicenda il tempo farà chiarezza , Fratelli d’Italia chiede oggi immediate risposte alle accuse sul ruolo di contiguità svolto dalle istituzioni a sostegno di Monachino .
“Narni è stanca di una classe dirigente incapace o peggio, vogliamo chiarezza e trasparenza –conclude Eleonora Pace- noi non staremo né zitti né fermi ; non lo siamo mai stati e non lo saremo.
Secca e dura la replica del sindaco De Rebotti a muso duro: “Nella mia ormai lunga esperienza politica mai mi sono permesso di offendere, calunniare nessun avversario politico, mi stupisce e mi rammarica che ciò venga fatto da giovani e rampanti leader di destra che dovrebbero portare in politica, come tutti, capacità di analisi e serietà e non l’invettiva o l’offesa. Per quanto ci riguarda si preferisce continuare a lavorare per raggiungere gli obiettivi che stanno a cuore ai cittadini e ai lavoratori e non andare dietro alle “starnazzanti”, in questo caso si, dichiarazioni di chi non ha elementi per esprimere giudizi di merito”.
Entrando nel merito, De Rebotti ricorda che “il 10 febbraio 2014, prima ancora che la Sgl mettesse i liquidazione la società italiana, il Consiglio Comunale approvò all’unanimità un ordine del giorno che diceva impegnava il Sindaco, a “frapporre all’ipotesi di chiusura tutte le iniziative necessarie perché si renda chiaro alla multinazionale che la comunità e il territorio più in generale, non accetteranno la chiusura dello stabilimento e che in assenza della continuità produttiva le istituzioni preposte formuleranno in modo proporzionale le loro richieste riguardo agli obblighi di legge, con coerenza e assoluta trasparenza ma con assoluta determinazione a non fare sconti”.
“Si evince chiaramente – dice De Rebotti – che l’amministrazione Comunale ha pedissequamente seguito le indicazioni che gli sono state indicate dal Consiglio Comunale. Inoltre, a proposito della valutazione sull’eventuale nuovo acquirente, va chiarito che in base a quanto dichiarato dalla Sgl Carbon nella lettera inviata da Klaus Unterharnscheidt, Vice Presidente BU GCE, SGL Carbon GmbH, Wiesbaden (Germania ) il 4 marzo 2014 alle istituzioni ed alle OO.SS. nazionali, di cui si allega uno stralcio, la valutazione spettava innanzi tutto alla Sgl e ai liquidatori non certo al comune di Narni che comunque, come era suo dovere, ha sempre fatto tutto il possibile affinché il progetto andasse in porto”.
“Il nostro dovere – continua il sindaco – è quindi di non lasciare nulla di intentato al fine di garantire il lavoro e la ripresa della fabbrica. A tal proposito ci impegneremo, come e più di prima, al raggiungimento di questo risultato, difficile, complesso e su cui confidiamo di incontrare l’impegno e la stessa motivazione nelle altre istituzioni. Io il mio impegno – conclude De Rebotti – la mia passione e la mia faccia l’ho messa, la metto e continuerò a metterla, in ogni occasione, in ogni passaggio per cercare di dare un contributo alla soluzione positiva della vicenda”.

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