Shopping di Natale, crisi sulla scia degli anni precedenti

Allarme anche in Umbria per lo shopping natalizio. All’orizzonte per i negozianti umbri si profila un altro Natale di crisi. Per ora vanno bene soltanto i telefonini, male tutto il resto. Decisamente sotto tono l’abbigliamento e gli stessi generi alimentari, sulla scia degli anni precedenti. Anche quest’anno si registra un calo preoccupante dei consumi. Allarme dei commercianti a Perugia, Terni, Foligno, Spoleto e Città di Castello. Le vendite natalizie partono sempre con l’Immacolata, però quest’anno le prime sensazioni sono assai preoccupanti.

Per alcuni commercianti a rallentare i consumi nella nostra regione, come nel resto dell’Italia, ci si mette anche il clima. Il caldo ha avuto finora non ha aiutato perché è solo con il freddo le persone acquistano i capi per coprirsi. Questa è una delle tante motivazioni che si ascoltano tra gli addetti ai lavori. I commercianti di Perugia, parlano di “consumi depressi” e guardano con forte preoccupazione al prossimo Natale.

Un commerciante di scarpe folignate ci dice: “Gli 80 euro non hanno dato il risultato sperato”. A Terni si guarda con preoccupazione alle prossime festività: la vertenza Ast ha sfiancato i lavoratori e svuotato i portafogli. I commercianti sono fortemente allarmati per la tenuta dei consumi. A Spoleto più di uno parla di rischio peggioramento rispetto al 2013. Un commerciante del Lago Trasimeno dichiara: “I famosi 80 euro sono stati completamente assorbiti dall’aumento delle tasse locali, non c’è nessun segnale di ripresa”. Per le librerie perugine, invece, non ci sono né punte in alto né punte in basso. Nell’abbigliamento si registrano i rischi più levati sia a Perugia che a Terni. Non vanno bene nemmeno gli alimentari, soprattutto frutta e macelleria. Sintomo preoccupante che evidenzia come la gente tagli anche sul cibo. Per adesso tacciono i centri commerciali, sia la Coop di Collestrada che il nuovo centro ex Quasar di Corciano.

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