Annniversario sisma ’97, Gabrielli : “La Prociv umbra è un’eccellenza”
FOLIGNO – “Senza il vostro aiuto, la vostra collaborazione, non avremmo mai raggiunto i risultati che abbiamo ottenuto, sia per quanto riguarda la gestione dell’emergenza, sia dell’avvio della ricostruzione nelle aree emiliane colpite dagli eventi sismici del maggio del 2012”. Sono le parole di Alfredo Bertelli, il Commissario per la ricostruzione in Emilia Romagna, che ha voluto ringraziare “di cuore” la Regione Umbria, ed i tecnici umbri che tuttora operano in Emilia. Parole pronunciate questa mattina a Foligno, dove alla presenza – tra gli altri – del Direttore del Dipartimento nazionale di Protezione Civile, Franco Gabrielli, della presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, del nuovo Prefetto di Perugia, Antonella De Miro, e del sindaco di Foligno, Nando Mismetti, hanno preso avvio le iniziative organizzate in occasione dell’anniversario del terremoto del 26 settembre del 1997, che colpì l’Umbria e le Marche.
Lo stesso prefetto Gabrielli ha voluto sottolineare l’importanza della collaborazione tra tutti i livelli istituzionali. Una collaborazione che proprio in costanza di eventi sismici o di grandi calamità naturali è fondamentale affinché si possa garantire una maggiore efficacia, soprattutto per la gestione delle fasi di emergenza: “un sistema di protezione civile è di qualità grazie a cittadini consapevoli, ma anche a amministratori pubblici sensibili. E qui, in Umbria – ha aggiunto Gabrielli – la Protezione civile rappresenta una vera eccellenza. Così come rappresentano una eccellenza le ‘buone pratiche’ maturate in Umbria all’indomani del sisma del 1997, sia nella fase di ricostruzione che di organizzazione del proprio sistema di protezione civile. Ed è questo che l’Umbria ha esportato in Emilia Romagna”.
In questi giorni, infatti, è ospite in Umbria una delegazione di amministratori e tecnici dei territori dell’Emilia Romagna colpiti dal sisma del 2012, che sarà guidata dall’attuale Commissario alla ricostruzione in Emilia, Alfredo Bertelli. Con loro anche rappresentanti dell’Università degli studi di Ferrara, che ha promosso il progetto RE-BUILDING, per la formazione di professionisti, tecnici ed amministratori comunali impegnati nel processo di ricostruzione nelle aree emiliane colpite dal sisma del 2012.
Quella odierna la presidente Marini l’ha voluta definire “una giornata particolare” , divenuta ormai “una occasione per riflettere insieme sulle esperienze maturate, ma anche su ciò che ancora dobbiamo fare affinché la capacità di intervento delle istituzioni e della protezione civile, con il contributo delle associazioni del volontariato, sia sempre più in grado di offrire sicurezza ai nostri cittadini”.
La presidente Marini ha poi affrontato il tema della tutela e messa in sicurezza del patrimonio artistici e culturale presenti in Umbria in grande quantità e che, in occasione di calamità naturali, corre sempre enormi rischi: “in questi anni in Umbria – ha affermato – abbiamo potuto sviluppare una significativa esperienza per la salvaguardia di questo patrimonio. Oggi disponiamo, accanto alle competenze tecniche e professionali, anche una dotazione tecnologica di altissimo livello (questa mattina è stato presentato alla stampa il nuovo ‘drone’ e la nuova sala operativa mobile sia per la gestione del ‘drone’ che del ‘robot’ in dotazione alla Protezione civile n.d.r) per la ricognizione aerea che permette di intervenire in situazione di emergenza in condizioni di maggiore sicurezza”.
Tornando al sisma umbro e ricordando solo dei numeri, nel Comune di Foligno la ricostruzione si è articolata in oltre 3.350 interventi, fra cantieri pubblici e privati ed è costata oltre 1 miliardo e mezzo di euro. Ad oggi il 98% della popolazione è rientrato nelle proprie abitazioni riparate, mentre solo il 2% (circa 50 famiglie) risiede ancora provvisoriamente nelle strutture di edilizia residenziale pubblica o nelle casette di legno. Per concludere definitivamente il processo di ricostruzione mancano circa 500 unità immobiliari: si tratta di seconde case, non comprese nei Pir e non ancora finanziate.
La ricostruzione post sisma è stata anche un’importante occasione per il recupero e la valorizzazione di beni culturali della città: sono stati effettuati 26 interventi (molti dei quali hanno consentito il recupero di spazi dismessi come il Ciac, l’ex chiesa Annunziata, l’Antiquarium Colfiorito, l’ex chiesa di Santa Caterina), per un investimento di oltre 40 milioni di euro.