Situazione critica per le aziende del Trasimeno a causa della siccità

TRASIMENO – Il caldo dell’estate 2017 sicuramente non verrà dimenticato facilmente. Anche a causa dei danni che ha arrecato all’agricoltura. E le aziende che hanno riportato ingenti perdite sono numerose, soprattutto nella zona del Trasimeno sicuramente una delle più colpite. Alte temperatura, scarsa pioggia e prolungata siccità hanno messo a dura prove le coltivazioni nelle colline del Lago,tanto che il mondo agricolo ha sollecitato la richiesta di danno da calamità naturale. A fare il punto sulla situazione emergenziale è il presidente regionale della Cia (Associazione italiana agricoltori) che parla di una fase di profonda sofferenza per questa area lacustre, sostenendo che «In questi giorni le associazioni agricole e le Comunità montane stanno facendo le ricognizioni per stimare i danni alle colture. Mi è capitato di fare diversi sopralluoghi. Problemi ce ne sono in tutto il territorio regionale, ma in questa fase le colline del Trasimeno risultano tra le più danneggiate. Soffrono infatti sia i seminativi, con le colture di girasole, mais e pomodori, sia i permanenti con olivo e vite». In aggiunta a ciò, un altro problema che va ad aggravare l’attuale condizione è la carenza cronica di acqua nel Trasimeno. Va anche detto che la Regione si è fatta carico di questa criticità e oltre ad aver potenziato le reti e gli invasi, si è anche mossa per aumentare il rilascio del 30 per cento da Montedoglio, per garantire un apporto idrico più cospicuo capace di assicurare una maggiore capacità di irrigazione, tutelare l’ambiente e salvaguardare flora e fauna. Anche il Governo è venuto in soccorso con un finanziamento di 700 milioni di euro con l’obiettivo di portare a compimento  alcuni lavori tra cui l’anello irriguo attorno al Lago Trasimeno, la definitiva operatività della diga di Valfabbrica e la realizzazione di una nuova stazione di pompaggio per Montedoglio, in modo da facilitare una contestuale distribuzione dell’acqua proveniente dall’invaso. E sulle buone condizioni idriche di Montedoglio interviene Brugnoni affermando che “nella diga ci sono oltre 50 milioni di metri cubi di acqua ed il fabbisogno stagionale è stato calcolato in 12 milioni, ma l’attuale stazione di pompaggio non è in grado di distribuirla contemporaneamente a tutti».

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.