Sospensione Guasticchi, il vicepresidente: “Continuo la battaglia per il rinnovamento”

PERUGIA – La sospensione dal Partito democratico di Marco Vinicio Guasticchi, vicepresidente del consiglio regionale, è approdata a Palazzo Cesaroni, con un breve botta e risposta con il capogruppo leghista Fiorini e con una lunga nota in cui Guasticchi ribatte colpo su colpo. “Sono stanco di questa strumentalizzazione. Continuo a leggere su organi di informazione e siti online vaghe giustificazioni da parte dei saputelli di turno e di alcuni membri della commissione provinciale di garanzia sui fatti e le modalità che hanno portato alla sospensione mia e di Roberto Persico dal PD”. Il consigliere regionale Marco Vinicio Guasticchi (PD-vicepresidente Assemblea legislativa)  si augura che “tanta solerzia e tanta rigidità vengano applicate anche alle decine di gravi casi di incompatibilità passate e presenti”.

“L”accusa’ di aver procurato moduli di iscrizione per far aderire al partito persone mai iscritte nel comune di Montone – aggiunge Guasticchi – se fosse vera, mi renderebbe orgoglioso di aver seguito la politica del mio segretario nazionale Matteo Renzi, peraltro sempre inclusiva e restia a ‘caminetti’ vari. Per quello che invece riguarda la pubblicità scorretta che a tale ingiusto ed iniquo provvedimento è stata data, essa denota una chiara volontà di ‘punire’ coloro i quali della battaglia di rinnovamento hanno fatto un impegno prioritario. Visto che la commissione si è premunita di far veicolare ben due comunicati aggiuntivi uno dei quali si rimangiava quanto sostenuto prima sul vice segretario nazionale denotando idee a dir poco confuse ed oggi per giustificare in maniera più chiara le motivazioni, ridicole, della mia sospensione. Qualcuno – sottolinea – direbbe ‘#statesereni’, ma il sottoscritto sta procedendo in maniera ufficiale per denunciare le palesi irregolarità e mancanza totale di riservatezza che tale commissione dovrebbe tenere”.

“Sono stato messo alla ‘gogna’ mediatica – lamenta Guasticchi – dalla stessa commissione e da organi di stampa vicino ad un area ben definita del PD che spera da sempre di mettermi fuori gioco con tutti i mezzi disponibili. Non ci sono riusciti, forse domani ne inventeranno altre, tipo l’uso scorretto della penna, o aver organizzato una iniziativa referendaria, ma quello che vi posso garantire è che io c’ero, e ci sarò: mettetevi l’animo in pace. Mi rammarico soltanto – conclude – che tale impegno ed energia i miei compagni di partito dovrebbero profonderli per tutti quegli importanti appuntamenti politico-istituzionali che ci attendono e che richiederebbero ben altri comportamenti”.

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