Spoleto, bagarre su “Vini nel mondo”. Cardarelli e Cecchini non ci stanno. Casali: “Manca il supporto economico delle istituzioni”

SPOLETO – La bagarre scoppiata intorno alla kermesse dei “Vini nel mondo” non accenna a placarsi. Al patron Casali risponde il sindaco Cardarelli. Il primo cittadino precisa che, in merito ai finanziamenti, i soldi per il 2017 c’erano (10mila euro). Per dovere di cronaca, rispetto a quanto detto e scritto da Alessandro Casali – ha aggiunto il Sindaco Cardarelli – precisiamo che il finanziamento dello scorso anno è stato pari a 10mila euro, diventati successivamente 3mila (e non 900 euro come afferma Casali), perché 7mila euro sono stati utilizzati sia per il pagamento di servizi resi in occasione dell’edizione 2016, sia per debiti risalenti all’anno 2015. Per quanto ci riguarda abbiamo inoltre riconosciuto il pubblico interesse a Vini nel Mondo, fatto questo che ha garantito agli organizzatori della manifestazione l’utilizzo gratuito di spazi come il Complesso monumentale di San Nicolò, il foyer del Teatro Caio Melisso, l’ex Museo Civico, il Teatrino delle 6 e la Sala del Palazzo Comunale”.

Il sindaco si concentra anche sull’utilizzo dei palchi, concesso gratuitamente, compreso il montaggio e lo smontaggio, l’autorizzazione gratuita dell’allaccio della rete elettrica del Comune in Piazza del Duomo e l’utilizzo gratuito dei totem pubblicitari, “oltre alla nostra massima collaborazione per la buona riuscita della manifestazione. Un aspetto poi risulta ambiguo. Ad oggi non è stata presentata nessuna richiesta ai nostri uffici per l’edizione 2017, fatto insolito rispetto agli anni passati, quando la formalizzazione avveniva tra settembre e ottobre dell’anno precedente. Non sarà che si è preferito sollevare polemiche inutili e pretestuose, fornendo alla stampa informazioni volutamente fuorvianti rispetto all’operato del Comune, per nascondere una verità diversa, ossia che Casali non è più interessato ad organizzare Vini nel Mondo? Oltre a questo verrebbe da chiedersi come mai il Ministero delle Politiche Agricole, già dallo scorso anno, ha deciso di non finanziare più la manifestazione. Detto ciò – ha concluso il Sindaco Cardarelli – incontreremo alla fine di questa settimana gli organizzatori della manifestazione, per valutare se ancora sussistono le condizioni per una nuova edizione di “Vini nel Mondo”.”

Sulla questione è intervenuta anche l’assessore della Regione Umbria Fernanda Cecchini:”Dispiace leggere dai giornali le affermazioni di Casali che, per quanto riguarda  le difficoltà che sta vivendo la manifestazione Vini nel Mondo, ha deciso di cercare il colpevole tra le istituzioni. Come Regione Umbria abbiamo stanziato lo scorso anno 25.000 euro, regolarmente rendicontati, che i nostri uffici della ragioneria pagheranno nei prossimi giorni. Negli anni abbiamo sempre sostenuto la manifestazione, stanziando risorse che, per assurdo, non abbiamo potuto erogare a causa delle mancate rendicontazioni da parte dello stesso Casali”.

Casali che, dal suo canto, non si è fatto attendere e ricorda le origini della manifestazione, nata “per dare a Spoleto e all’Umbria un evento importante in un settore chiave come quello dell’enogastronomia”. Quando i fondi ministeriali sono venuti meno, “Vini nel mondo” è andato avanti con il contributo di tutto il sistema locale. “Purtroppo così non è stato – dice – o è stato solo in modo insufficiente, per cui il gruppo Meet si è trovato a dover sostenere l’evento in prima persona e a coprire le perdite”. Casali lamenta la mancanza di gioco di squadra e poi sulle affermazioni del sindaco: “Il contratto concordato con l’Associazione per il 2016 confermava l’esiguo contributo di 18mila euro e solo 6 mesi dopo l’evento, con una email, abbiamo scoperto che erano in realtà 10mila. Cifra che, senza che ne sapessimo nulla, il sindaco ci confermerebbe per il 2017. Ma il sindaco, oltre un mese fa, era informato dal presidente di Arte, Gusto e Cultura Fernando leonardo che non c’erano i presupposti per organizzare l’edizione 2017 non solo per il terremoto, che ha reso inagibili molti siti espositivi, compreso il chiostro, ma perché mancava il supporto economico delle principali istituzioni locali”. Casali risponde anche alla Cecchini spiegando che l’unico anno in cui non c’è stata rendicontazione è stato l’anno in cui il contributo è stato veicolato tramite il Comune, che non ha potuto rendicontare spese già fatte dagli organizzatori.

 

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