Spoleto, udienza preliminare rinviata per l’ex presidente della Bps Antonini accusato di truffa

SPOLETO – Udienza preliminare rinviata per incompatibilità del giudice. Subisce un rinvio al 22 marzo il processo che vede imputato Giovannino Antonini, ex presidente della Banca Popolare di Spoleto. Dopo il rinvio a giudizio del 2014 con l’accusa di truffa, oggi si torna di nuovo in aula. Sono 14 le persone comparse questa mattina davanti al giudice Daniela Caramico D’Auria del tribunale di Spoleto: oltre ad Antonini, il figlio dell’ex Presidente Alberto Antonini, Massimiliano Baronci, Alfredo Pallini (ex direttore generale poi cacciato proprio da Antonini), Marcello Siena, Dante Cerbella, Giuliano Mora, Cosimo De Rosa, Emilio Quartucci, Paolo Rossi, Francesco Tuccari (ultimo direttore generale prima del commissariamento della Banca), Mauro Conticini, Camillo Colella e Marco Bifolchi. Restano in piedi le accuse di bancarotta fraudolenta e appropriazione indebita. La vicenda ruota intorno all’ex presidente della Bps che avrebbe truffato per circa 170 mila euro un noto imprenditore umbro, Massimiliano Baronci. Fitta la schiera degli avvocati impegnati nella difesa dei 14: Manlio Morcella, Francesco Pugliese, Gaetano Puma, Luciano Ghirga, Maurizio Bellacosa, Massimo Perari, Francesco Vassalli, Luca Gentili, Simone Budelli, Francesco Falcinelli e Alessandro Diddi di Roma.

L’imprenditore a dicembre 2008 fu contattato da Antonini, in qualità di Agente generale di una nota compagnia assicurativa (risultata estranea alla vicenda). Antonini gli avrebbe proposto di sottoscrivere una polizza vita. L’uomo avrebbe così accettato ma, secondo l’accusa,  il 30 dicembre dello stesso anno Antonini avrebbe versato il denaro sul proprio conto corrente su una agenzia della PopSpoleto, riuscendo a  fare un “contestuale prelievo del contante”.

Nel decreto di citazione a giudizio l’accusa contestò ad Antonini anche la reiterazione del reato: l’ex presidente avrebbe cercato, in almeno due occasioni, di rassicurare il suo cliente circa il buon fine dell’operazione finanziaria. Una prima volta nel gennaio 2009 quando consegnò all’imprenditore una “ricevuta della avvenuta riscossione“; la seconda quasi tre anni più tardi, nell’ottobre 2011. Ma qui arrivano i guai perché il cliente si fa avanti per poter riscattare anticipatamente la polizza. Scoperta la presunta truffa, scatta la querela verso l’ex assicuratore di fiducia.

 

Bps Antonini

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