Studios di Papigno: tra flop e debiti. Report accende i riflettori sulla vicenda

TERNI – Quella vecchia fabbrica abbandonata a Papigno, doveva diventare il cardine di un’industria cinematografica da Oscar, proprio come lo vinse Roberto Benigni con “La vita è bella”.

Cosa rimane oggi di quegli studios? Tanti ruderi, e soprattutto tanta polvere.

I lavori, dopo la vittoria dell’Oscar dell’attore, partono. Papigno sembra davvero diventare in quattro e quattr’otto la valle del cinema.

“Più di 10 milioni di euro investiti da Stato, Regione, Comune, fondi europei – dichiara ai microfoni di Report il sindaco, Leopoldo Di Girolamo – destinati a recuperare gli immobili”.

E l’Università di Perugia – parallelamente – decide di aprire a Terni un corso di laurea in “scienze della produzione artistica”. Oltre 500 studenti iscritti. Un sogno però che si infrange dopo pochi anni. Sigilli alle porte perché il “corso di laurea atipico – sostengono gli studenti – è un fop”.

Vanno decisamente non come si sperava anche i film “La tigre e la neve” e prima ancora “Pinocchio” girati a Papigno.

I dubbi crescono, tanto che Benigni decide a sorpresa di cedere le quote a Cinecittà Studios.

Quest’ultima si accolla ben 5 milioni di euro di debiti della società del premio Oscar.

Report fa luce su una vicenda annosa che tocca da vicino e in prima persona gli Studios di Papigno:

http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-2ce25487-0e6b-42c7-ab23-e7dfc13f60b1.html

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