Tasi, i Comuni umbri alle prese con il rebus aliquote
Sarà il rebus di fine estate o il tormentone di settembre dei contribuenti. La Tasi la nuova tassa sui servizi indivisibili, vale a dire l’illuminazione pubblica, il verde pubblico, la viabilità e la circolazione stradale, la polizia municipale, i servizi anagrafici, sarà il prossimo incubo di proprietari immobiliari, commercialisti e inquilini. Secondo le disposizioni emanate dal Parlamento in materia di Tasi è previsto, infatti, che il pagamento della nuova tassa sia suddiviso tra proprietario e inquilino. A quest’ultimo, in particolare, dovrebbe toccare una quota che i Comuni possono scegliere di far variare tra il 10 e il 30% del totale. Alcuni Comuni, tra cui Firenze, Torino e Palermo, hanno deciso di lasciare il pagamento solo ai proprietari e non agli inquilini.
In Umbria solo 12 su 92 Comuni hanno stabilito già da maggio le aliquote. Si tratta di Città di Castello, Assisi, Gualdo Tadino, Bastia Umbra, Cannara, Scheggino, Monte Santa Maria Tiberina, Spello, Torgiano e Sant’Anatolia di Narco; Alviano e San Venanzo. Qui i cittadini hanno pagato la prima rata entro il 16 giugno. Altre amministrazioni stanno definendo le aliquote in queste settimane. Per tutte c’è tempo fino al 16 settembre per approvare le delibere e chiedere il pagamento della prima rata il 16 ottobre.
A Terni la delibera della giunta comunale è stata approvata i primi di agosto. Ora deve passare all’esame del Consiglio. Davvero complicato capire come funzionerà la Tasi. Quello che è certo è che l’Amministrazione ha previsto un gettito di poco più di 8 milioni, per una copertura delle spese pari al 41% del costo dei servizi comunali indivisibili.
All’imposizione si arriva per gradi e attraverso diverse possibilità di detrazione. Andranno distinte le abitazioni principali da quelle secondarie con relative pertinenze. Per gli immobili classificati da A/2 a A/7 è prevista l’introduzione di detrazioni a seconda della rendita catastale. Per rendite inferiori a 216,45 euro, ad esempio, la detrazione coprirà l’intero onere dell’imposta. Più sale la rendita maggiore è l’aliquota. Su questa andranno comunque applicate le detrazioni in base al reddito e alla composizione del nucleo familiare.
A Orvieto niente Tasi per le attività produttive. Stando alle prime anticipazioni, non pagheranno neppure i cittadini esentati dall’Imu per tipologia di abitazione. L’amministrazione comunale avrebbe anche definito una serie di detrazioni Tasi in base ai figli a carico invece che alla certificazione Isee, indicatore della situazione economica equivalente.
A Perugia, come a Foligno e Spoleto, si sta ancora in una fase di “studio”. Nella città capoluogo la Tasi è stata al centro anche della campagna elettorale. All’indomani della vittoria di Andrea Romizi, Fratelli d’Italia proprio sulla Tasi ha sollecitato il sindaco ad applicare l’aliquota più bassa. Vedremo nelle prossime settimane se l’appello sarà accolto.
Tra i Comuni più piccoli va ricordata la decisione di Spello che non applicherà il nuovo tributo per i servizi comunali indivisibili su immobili e fabbricati. A Citerna, invece, non pagheranno le giovani coppie che risiederanno in centro storico. Per la Tasi, inoltre, sarà prevista una detrazione prima casa di 100 euro, a cui potranno aggiungersi quelle per i figli fino a 26 anni. Nessun limite di età, invece, per i figli disabili.