Terni, Casa delle Musiche, l’Arci alza la voce: “Pronti a chiedere il risarcimento”

TERNI – Diciassette anni per un’inaugurazione sono decisamente troppi. Da tanto tempo, infatti, è il piedi il progetto della Casa delle Musiche che, a tutt’oggi resta “una cattedrale” vuota. La pazienza, nel frattempo, si è esaurita e oggi il presidente dell’Arci, Francesco Camuffo ha preso carta e penna e a scritto al sindaco, agli assessori Bucari e Giacchetti, al presidente del consiglio comunale e al presidente della prima commissione consiliare. Si dice pronto a chiedere il risarcimento dei danni.

“Ritengo che sia veramente giunto il momento di fare chiarezza sull’annosa vicenda Casa delle Musiche. Diciassette anni sono troppi, per qualsiasi cosa – scrive Camuffo – Ancor di più per una vicenda come quella del nuovo centro musicale comunale (ultimato? quasi ultimato?) rispetto al quale tutti si esercitano nel ricamare teorie sempre poco aderenti ai fatti. Dal nuovo Pan Pot previsto all’interno del contratto di quartiere progettato per Borgo Bovio nel 1998 fino alla Casa delle Musiche del 2008 e all’attuale “sospensione” amministrativo/progettuale sono state attraversate tutte le stagioni possibili: cambiano giunte, maggioranze, chiacchiere ma è arrivato il momento di mettere la vicenda su di un altro piano”.

“Anche la Corte dei Conti – ricorda il presidente dell’Arci – si è interessata al caso ma non è stato sufficiente per chiarire fino in fondo la vicenda. Si continua a parlare dell’eventuale gestione senza mai indagare realmente sull’unico fatto da chiarire: il centro musicale è ultimato? si? no? ni? perché? come mai dopo tutti questi anni non si riesce ad arrivare all’ultimazione dei lavori? quali sono le dinamiche e le responsabilità? Il consiglio comunale si è preoccupato di approfondire il tema della gestione con tanta solerzia ma non quello dei lavori, nonostante le richieste della Corte dei Conti, come mai? Al momento, dopo innumerevoli ipotesi di affidamento, l’unico soggetto che non sta rispettando gli impegni formalmente assunti è l’amministrazione comunale, non i gestori”.

Camusso sostiene che “non è ancora dato sapere se i lavori siano realmente ultimati né tantomeno si conosce l’eventuale data di consegna della struttura (con tutte le certificazioni del caso) benché l’estate passata si fosse di nuovo ad un passo dalla firma della convenzione. Di conseguenza l’esercizio del Consiglio Comunale sulla gestione sembra, quindi, quanto mai improprio”.

“Per ora l’unica parte inadempiente – insiste il presidente dell’Arci – è il Comune di Terni, non chi legittimamente ha attraversato tutte le selezioni possibili e al momento sta subendo un danno economico e di immagine consistente. Il Consiglio dovrebbe accertare la correttezza dell’iter fin qui perseguito e le eventuali responsabilità. Ci si accanisce invece sul tema della gestione. Appare abbastanza chiaro che si vuole semplicemente indirizzare la gestione verso altri soggetti, per ragioni non ancora palesate”.

A questo punto Francesco Camuffo annuncia che “se l’amministrazione decidesse di promulgare un nuovo bando, chiederemo il giusto risarcimento: parte delle risorse attualmente giacenti nelle casse comunali oltre ad una quota millesimale di proprietà dell’immobile”.

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