Terni, famiglia aggredita in pieno centro: indagini in corso per risalire agli autori

TERNI – Un’aggressione in pieno centro a Terni, nella notte di sabato. Un’intera famiglia costretta a rifugiarsi in un esercizio commerciale per sfuggire a tre persone – probabilmente di nazionalità straniera – che volevano entrare in casa loro.

A denunciare l’episodio di violenza è CasaPound. Stando a quanto riferito, sembrerebbe che i tre – richiedenti asilo – avrebbero prima tentato di forzare l’ingresso di un’abitazione e poi avrebbero aggredito la famiglia che si stava opponendo alla loro intrusione.
“Il tutto è avvenuto prima di cena – raccontano da CasaPound – a pochi passi dalla sezione ternana di CasaPound, con una escalation di violenza senza logica che ha costretto il figlio e la moglie a rifugiarsi in un’attività commerciale per sfuggire all’aggressione dei tre che avevano strappato dei rami da delle piante in prossimità della casa.
La donna, accorsa nel tentativo di fermare l’aggressione nei confronti del figlio e del marito, è stata colpita da un pugno all’addome e da colpi di rami ed è stata sottoposta alle cure mediche presso l’Ospedale di Terni.

Il figlio avrebbe riportato alcune ecchimosi derivanti dai colpi dei rami, mentre il marito avrebbe riportato la frattura di una falange e dello zigomo.

I tre sono fuggiti all’arrivo della polizia, ma la loro aggressione è stata ripresa da una telecamera di sicurezza.

In corso le indagini da parte della squadra Volante della questura di Terni, coordinata dal dirigente Enrico Aragona.

Proprio a ridosso della “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, Terni balza alla cronaca per una insensata e smisurata violenza perpetrata da tre richiedenti asilo contro una donna, madre di 6 figli”.

“Per questo motivo – sostiene Piergiorgio Bonomi responsabile del movimento – è giunto il momento di dire basta a questo criminale afflusso di richiedenti asilo in città, città che ha vissuto due settimane fa un episodio di violenza sessuale ai danni di una ragazza diciottenne dentro la stazione ferroviaria ed ha ancora nella memoria
la tragedia della morte di David Raggi”.

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